Escherichia coli

Mangia un formaggio a latte crudo, grave bimbo di un anno

Originario di Belluno, il piccolo è stato ricoverato a Padova dopo aver contratto la Seu (sindrome emolitico-uremica)

Mangia un formaggio a latte crudo, grave bimbo di un anno
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Un bambino bellunese di un anno è ricoverato in condizioni critiche nel reparto di Nefrologia pediatrica dell’Azienda ospedaliera di Padova dopo aver mangiato un formaggio prodotto con latte crudo di mucca, risultato contaminato da Escherichia coli produttore di tossina Shiga (STEC). L’infezione ha provocato la sindrome emolitico-uremica (Seu), una grave malattia che può danneggiare i reni e nei più piccoli avere conseguenze devastanti.

Mangia un formaggio a latte crudo, grave bimbo di un anno

I sintomi sono comparsi alcuni giorni dopo l’ingestione del formaggio. Portato inizialmente all’ospedale di Belluno, i medici hanno rapidamente riconosciuto la gravità della situazione e disposto il trasferimento a Padova.

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Qui il bimbo è sottoposto a terapie specifiche per insufficienza renale. Tra i farmaci in uso figura l’eculizumab, un anticorpo monoclonale che negli ultimi anni ha rivoluzionato la cura della Seu, riducendo sensibilmente il rischio di dialisi permanente nei pazienti pediatrici.

Richiamato un formaggio contaminato

Il Ministero della Salute, con una nota datata 20 agosto ma pubblicata soltanto il 23 agosto 2025, ha annunciato il ritiro immediato di un lotto di Casolet del marchio “NA”, prodotto dall’Azienda Agricola Il Sogno di Malga Preghena, in provincia di Trento, per la presenza di Escherichia coli.

Il lotto interessato è l’11, venduto sfuso o in confezioni variabili presso i banchi gastronomia. L’avvertenza è chiara: non consumare il prodotto e riportarlo al punto vendita.

La sindrome emolitico-uremica

La sindrome emolitico-uremica è provocata da particolari ceppi di Escherichia coli che possono sopravvivere nel latte non pastorizzato e nei formaggi prodotti con latte crudo. Negli adulti l’infezione si manifesta spesso con disturbi lievi, ma nei bambini sotto i cinque anni, nelle donne in gravidanza e nelle persone immunodepresse può evolvere in enterite emorragica o in Seu con insufficienza renale acuta.

Le autorità sanitarie invitano i cittadini a prestare la massima attenzione e a non consumare latte crudo e formaggi non pastorizzati nelle fasce di popolazione più fragili. Chi avesse acquistato il lotto segnalato ed avvertisse sintomi come diarrea (anche emorragica), dolori addominali, vomito o febbre è invitato a rivolgersi tempestivamente al proprio medico curante, segnalando il consumo dell’alimento.

Un altro caso grave nel 2023

Il caso del piccolo bellunese non è isolato. Già nel 2023 una bambina trentina di due anni e mezzo era stata ricoverata a lungo nello stesso ospedale di Padova dopo aver sviluppato la Seu, contratta mangiando un formaggio assaggiato in una malga di Coredo, in Val di Non.

Le indagini, inizialmente orientate verso l’acqua, avevano poi confermato la presenza della tossina STEC in un prodotto lattiero-caseario della malga: il ceppo di Escherichia coli trovato nei campioni biologici della piccola coincideva infatti con quello rilevato nel formaggio. L’episodio aveva portato alla chiusura della struttura da parte dei Nas.

Il caso riporta alla memoria altri episodi recenti: quello di Mattia, il bambino trentino oggi in coma dopo aver contratto la Seu consumando formaggio a latte crudo nel 2017, o quello di Elia Damonte, il piccolo genovese deceduto nel 2024 per le stesse cause. Anche in Puglia, negli anni passati, diversi bambini hanno vissuto simili esperienze, con conseguenze purtroppo a volte fatali.