Il 17enne padovano caduto dal balcone a Corfù è stato trasferito all'ospedale a Padova

il 17enne precipitato dal secondo piano a Corfù, è ancora in condizioni gravissime, ma è tornato a Padova nella notte tra mercoledì 16 e giovedì 17 luglio 2025.

17enne ricoverato a Corfù

Il ragazzo, secondo una prima ricostruzione, stava parlando con un altro gruppo di giovani in vacanza nell'appartamento sopra al loro. Di fatto, sarebbe nata un'amicizia tant'è che per parlare, A.T. si sarebbe appoggiato con le spalle alla ringhiera. Tuttavia, nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 luglio, ha perso l'equilibrio per essersi sporto troppo, precipitando così per sette metri.

I ragazzi al piano di sopra e i suoi compagni di viaggio, avendo assistito alla scena, sono scesi di corsa, già immaginando il peggio.

Fortunatamente, il 17enne era ancora vivo e i compagni di viaggio hanno allertato i soccorsi. La caduta gli ha causato un trauma encefalico molto grave che lo costringe a rimanere in un ospedale di Corfù.

Il rientro

Gli altri giovani del Liceo Tito Livio sono tornati a casa dopo essere stati interrogati, mentre a tenere compagnia al 17enne sono arrivati i suoi genitori, che hanno organizzato il suo rientro. Di fatto, tra non molto sarebbe dovuto essere trasferito all'ospedale di Atene e, viste le sue condizioni, i genitori si sono messi in contatto con la regione per riportarlo a Padova.

In particolare, si pensa che le tecniche avanzate dell'ospedale della Città del Santo possano aiutare a guarire il 17enne. Per questo motivo, i genitori hanno contattato la Regione per organizzarne il rientro che gli ha concesso la certificazione "Fit to Fly".

Di fatto, i medici greci hanno valutato le condizioni di salute del giovane e gli hanno concesso di partire a bordo di un volo sanitario privato che lo ha portato a Milano Malpensa.

Una volta atterrato, i dottori hanno confermato il trasferimento all'Azienda ospedaliera di Padova, che è avvenuto grazie a un'ambulanza.

Tutti i costi per il trasferimento sono stati a carico della famiglia, che ha preferito riportare il figlio in patria poiché ogni ora rimane determinante. Infatti, il 17enne è collegato a delle macchine che tengono i suoi valori vitali stabili.