A Padova

Legittima la chiusura della Videolottery di via della Croce Rossa disposta dalla Questura: ecco perché

Sancito il principio della prevalenza dell'Ordine pubblico rispetto all'interesse commerciale del privato

Legittima la chiusura della Videolottery di via della Croce Rossa disposta dalla Questura: ecco perché
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Il Tar Veneto che su ricorso dell'interessato aveva inizialmente concesso una sospensiva del provvedimento, ha definitivamente sentenziato la legittimità del provvedimento con cui il Questore di Padova aveva disposto la chiusura per 30 giorni della Videolottery di via della Croce Rossa a Padova.

Le valutazioni del Questore

Tutto aveva avuto origine dalla valutazione di fatti penalmente rilevanti capitati nel corso dell'ultimo  all’interno e nei pressi della sala giochi: la Divisione di Polizia Amministrativa aveva dunque avviato una istruttoria circostanziata che si concludeva con l’emanazione del provvedimento di chiusura a firma del Questore di Padova notificato lo scorso 5 maggio.

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Le contestazioni riguardavano, ad esempio, l’arresto di uno stranieri extracomunitari responsabili di spaccio di stupefacenti, attività che svolgevano all'interno della sala scommesse in favore degli stessi avventori tra i quali la Polizia di Stato individuava persone prevalentemente extracomunitarie non in regola con le norme sull’immigrazione e con precedenti penali per reati contro la persona, il patrimonio e gli stupefacenti.

La sospensiva e la sentenza definitiva

Per questi motivi, il 5 maggio 2025 veniva notificato il provvedimento amministrativo di chiusura per trenta giorni che, grazie alla sospensiva poteva riaprire già il 22 maggio.

Il 16 giugno, infine, il TAR del Veneto riconosceva la legittimità al provvedimento della Questura con conseguente obbligo per il gestore di scontare il residuo periodo di chiusura di 12 giorni.

Il Tar, infatti, ha riconosciuto che:

“Durante i controlli un numero cospicuo di avventori del locale era gravato da precedenti penali e di polizia in materia di immigrazione e di stupefacenti e che la sala scommesse era diventata luogo di ritrovo per pusher della zona con conseguente pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

E' stato così riconosciuto prevalente l’interesse a garantire l’Ordine e la Sicurezza Pubblica rispetto all’interesse privato all’esercizio di una attività economica, che adesso dovrà scontare il residuo periodo di chiusura ed accollarsi le spese legali.