Polizia di Stato

29enne finge di avere gravi difficoltà economiche e familiari e truffa un anziano sacerdote per 100mila euro

Le indagini sono partite nel giugno 2024, a seguito di una segnalazione da parte della Diocesi di Padova

29enne finge di avere gravi difficoltà economiche e familiari e truffa un anziano sacerdote per 100mila euro
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Nella mattinata di martedì 1° luglio, la Polizia di Stato ha arrestato a Padova una 29enne cittadina serba, destinataria di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per truffa aggravata e continuata ai danni di un anziano sacerdote. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Padova su richiesta della Procura della Repubblica, è frutto di una lunga indagine condotta dalla Digos.

29enne finge di avere gravi difficoltà e truffa un anziano sacerdote

Le indagini sono partite nel giugno 2024, a seguito di una segnalazione da parte della Diocesi di Padova. La 29enne, fingendo gravi difficoltà economiche e familiari, avrebbe sfruttato la generosità del prelato, inducendolo a consegnarle ingenti somme di denaro. Le richieste, sempre più pressanti, hanno costretto l’anziano sacerdote a ricorrere a prestiti da parte dei fedeli, fino a ridursi in uno stato di forte indebitamento e indigenza.

I poliziotti hanno accertato che la donna, nel corso degli anni, ha messo in atto una serie di raggiri ben studiati: ha dichiarato falsamente di dover affrontare spese mediche, pagare l’affitto o versare somme a un’ambasciata per sbloccare un conto corrente. Queste richieste hanno portato alla sottrazione complessiva di oltre 100mila euro: circa 37mila euro tra il 2012 e il 2019, e ulteriori 55mila euro tra maggio e novembre 2024, attraverso bonifici, money transfer e consegne dirette in contanti.

La donna, già nota alle forze dell’ordine per reati simili commessi in passato, sempre ai danni di anziani e persone fragili, si era resa irreperibile, trasferendosi nell’area balcanica. È stata rintracciata e arrestata nella giornata del 1° luglio a Padova e trasferita presso la Casa Circondariale di Verona Montorio.

L’operazione rappresenta l’esito di un’indagine articolata e approfondita, che ha permesso di far emergere un vero e proprio schema criminoso fondato sulla manipolazione emotiva e sul sistematico inganno della vittima.

Le indagini proseguono per verificare l’eventuale coinvolgimento della donna in ulteriori episodi analoghi. Si ricorda che l’indagata è da ritenersi innocente fino a eventuale condanna definitiva.