L'appello

Aftab Ahmad Shinvari, padovano di origini afghane, bloccato a Teheran. La Cgil: "Deve tornare in Italia"

Era partito alla volta della capitale dell'Iran per portare moglie e quattro figli via dal regime dei talebani, ma è stato sorpreso dall'attacco di Israele

Aftab Ahmad Shinvari, padovano di origini afghane, bloccato a Teheran. La Cgil: "Deve tornare in Italia"
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In perfetta aderenza all'Articolo 2 - (Principi fondamentali) del proprio Statuto, la Cgil si è schierata a difesa di tale Aftab Ahmad Shinvari, cittadino italiano di origini afghane, che si trovava a Teheran per portare la moglie e quattro figli via dal regime dei talebani quando è stato sorpreso dall’attacco di Israele.

La Cgil, infatti:

"Basa i propri programmi e le proprie azioni sui dettati della Costituzione della Repubblica e ne propugna la piena attuazione, considera la pace tra i popoli bene supremo dell’umanità. Essa ispira la propria azione alla conquista di rapporti internazionali per i quali tutti i popoli vivano insieme nella sicurezza e in pace, impegnati a preservare durevolmente l’umanità e la natura, liberi di scegliere i propri destini e di determinare le proprie forme di governo, di trarre vantaggio dalle proprie risorse, nel quadro di scambi giusti e rivolti al progresso e allo sviluppo equilibrato tra le diverse aree del mondo, a partire da un rapporto equilibrato tra i Paesi industrializzati e quelli del Sud del mondo, ad un nuovo ordine economico, ecologico, culturale e in materia di diritti umani.

La Cgil considera la solidarietà attiva tra i lavoratori di tutti i Paesi, e le loro organizzazioni sindacali rappresentative, un fattore decisivo per la pace, per l’affermazione dei diritti umani, civili e sindacali e della democrazia politica, economica e sociale, per l’indipendenza nazionale e la piena tutela dell’identità culturale ed etnica di ogni popolo".

Continuano ancora i principi base del sindacato

"La Cgil ispira a questi indirizzi la propria partecipazione alle attività della Confederazione Sindacale Internazionale, proponendosi di contribuire alla sua affermazione per la promozione, la difesa ed il consolidamento delle organizzazioni sindacali rappresentative in tutto il mondo e per l’esercizio di un autonomo e indipendente ruolo sindacale nei confronti dei governi e delle Istituzioni politiche, economiche e finanziarie internazionali".

Il padovano bloccato in Iran con la famiglia:

"Va fatto subito rientrare in Italia".

L’appello della Cgil

Bloccato in Iran mentre cerca di portare la sua famiglia in Italia, mentre stava scappando dal regime dei talebani in Afghanistan, Aftab Ahmad Shinvari, residente a Padova, che si trova bloccato a Theheran con la moglie e 4 figli, in attesa del visto dall’ambasciata italiana per rientrare a Padova.

C’è l’appello della Cgil al governo:

"Aiutate Ahmad a rientrare in Italia, è un cittadino italiano".

"Shinvari Aftab Ahmad – spiegano alle agenzie di stampa, Alioune Badara Diop, Segretario Confederale della Cgil ed Eleonora Tolo dell’Ufficio Immigrazione dell’Inca – da parecchi anni residente in Italia e in possesso della cittadinanza italiana, si trovava a Teheran per una ragione di vitale importanza per la sua famiglia: dopo oltre un decennio di impegno e sacrifici, sembrava finalmente giunto il momento di riunirsi alla moglie e ai suoi quattro figli (Nasima, Saira, Haroon, Haris, Hilal), tutti cittadini afghani, per portarli in Italia. Una situazione ulteriormente aggravata dal fatto che uno dei figli, Haroon, soffre di gravi problemi renali e necessita di urgenti cure mediche non disponibili in loco".

"La richiesta di visti per i familiari – proseguono i due rappresentanti della Cgil padovana – era stata presentata all'Ambasciata Italiana a Teheran, e da circa dieci giorni si attendeva il rilascio. Purtroppo, l'improvviso attacco di Israele all'Iran ha drammaticamente complicato la situazione. L'Ambasciata Italiana, in questo contesto di crescente instabilità, sta di fatto chiudendo i suoi sportelli, detenendo i passaporti dei familiari di Aftab ma senza aver ancora rilasciato i visti. A questo si aggiunge la totale assenza di un'azione coordinata da parte del governo italiano: nonostante la gravità della situazione e il rischio per i propri connazionali, non è stato organizzato alcun volo di rientro da Teheran, lasciando il Sig. Shinvari Aftab Ahmad e decine di altri cittadini italiani in una condizione di grave pericolo e abbandono".

Una storia di ingiustizie

“Quel che stanno passando Aftab e la sua famiglia – attaccano Diop e Tolo – è qualcosa di profondamente ingiusto. Conosciamo la sua storia e gli innumerevoli tentativi fatti per cercare di portare moglie e figli in Italia, il denaro speso per cercare di riuscirci, i mille intoppi burocratici incontrati per poterlo fare senza i quali ora sarebbero in Italia da un pezzo. Sappiamo che i figli sono terrorizzati dai bombardamenti, per questo lanciamo un accorato appello a tutte le istituzioni competenti, a partire dal Ministero degli Affari Esteri  fino al governo e all’Ambasciata Italiana a Teheran, affinché intervengano con la massima urgenza per garantire il rilascio dei visti ai familiari del Sig. Shinvari Aftab Ahmad e per organizzare il rientro sicuro di tutti i cittadini italiani bloccati in Iran”

“Non possiamo permettere – concludono i due sindacalisti della Cgil  – che un nostro concittadino e la sua famiglia, già provati da anni di attesa e speranze, vengano abbandonati in una zona di conflitto. La tutela dei diritti e la sicurezza dei nostri connazionali devono essere la priorità assoluta, Aftab e la sua famiglia devono poter tornare in Italia!”

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