Droga tra le famiglie al parco: 18enne sorpreso a spacciare dalla Polizia
Arrestato un giovane già noto per stupefacenti e resistenza

Nel pomeriggio di mercoledì 4 giugno, un 18enne, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti per spaccio e resistenza, è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato di Padova mentre cedeva droga nel parco Milcovich, all'Arcella, in un’area frequentata da famiglie con bambini.
Già arrestato per spaccio e resistenza
L’operazione si è svolta nell’ambito dei servizi di controllo e prevenzione disposti dalla Questura, in linea con l’Ordinanza del Prefetto. Intorno alle 14, una pattuglia delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha notato un giovane su una panchina che, alla vista degli agenti, ha tentato di nascondere qualcosa nella scarpa. Fermato per un controllo, è stato trovato in possesso di tre dosi di hashish già confezionate e pronte per essere vendute, nascoste nel calzino, e di una somma di denaro in banconote stropicciate, segno evidente di un’attività di spaccio appena conclusa.
Identificato in Questura, il giovane è risultato entrato illegalmente in Italia prima di agosto 2024. Era già stato indagato in stato di libertà il 26 marzo 2025 per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale, e arrestato in flagranza di reato il 10 aprile 2025, sempre per spaccio.
Nonostante la giovane età, gli inquirenti evidenziano una pericolosità sociale significativa, data dalla reiterazione delle condotte criminose. Dopo l’arresto, trattenuto in Questura, il 18enne è stato messo a disposizione della Procura della Repubblica.
Giovedì 5 giugno, al termine del rito direttissimo, il Giudice ha convalidato l’arresto. Contestualmente, l’Ufficio Immigrazione ha rigettato la richiesta di conversione del permesso di soggiorno presentata dal giovane, che aveva tentato di regolarizzare la sua posizione al termine del permesso per minore età. Con provvedimento del Questore Marco Odorisio, il ragazzo è stato trasferito al Centro di permanenza per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo, dove resterà in attesa dell’espulsione definitiva dall’Italia.