Centri universitari come Padova sono tra le destinazioni più comuni per i traslochi: le altre abitudini degli italiani

Le statistiche sui traslochi e più in generale gli insight sugli italiani che cambiano casa per esigenze familiari, lavorative o di studio possono aiutare a comprendere meglio le dinamiche che nel nostro Paese riguardano la mobilità. Ecco, allora, alcune cose che spesso si ignorano sui traslochi e che possono essere d’aiuto a chi sta pensando da tempo di trasferirsi o ha sempre più imminente la scadenza per cambiare casa.
I giovani, studenti o lavoratori, sono gli italiani che traslocano di più
In media ogni giorno vengono effettuati in tutta Italia 3900 traslochi. A cambiare casa e, quasi sempre, anche città e regione sono soprattutto i giovani. Gli studenti fuorisede che scelgono di frequentare l’università in una città diversa da quella di provenienza coprono una buona fetta dei traslochi effettuati ogni anno in Italia: non sorprende così che per quanto riguarda i traslochi Padova e gli altri centri universitari primeggino in termini di numeri. Anche i giovani lavoratori sono tra le categorie che in Italia traslocano di più, spinti dalla volontà di trovare migliori alternative occupazionali. Dalla pandemia in poi però è in crescita anche il numero di famiglie e anziani che traslocano, spesso alla ricerca di case più grandi, con spazi esterni, eccetera.
Si trasloca ancora verso le grandi città, ma meno di un tempo
L’età di chi trasloca in Italia e le motivazioni per cui lo fa spiegano meglio anche i flussi legati ai traslochi. Guardando ai soli traslochi nazionali, quelli cioè che vedono le persone spostarsi da una città all’altra ma sempre restando in una regione italiana, le destinazioni più popolari sono tradizionalmente città come Milano, Roma, Torino, Bologna che offrono più opportunità lavorative e più alternative anche per quanto riguarda formazione e tempo libero. Di recente è (ri)emersa, però, anche la tendenza a traslocare verso l’hinterland e la provincia a ridosso delle grandi aree metropolitane dov’è più facile trovare alloggio, anche considerato l’exploit dei prezzi che ormai da qualche anno si registra nel mercato immobiliare.
È cresciuta negli anni anche la quota italiani che per ragioni lavorative, familiari o personali organizzano traslochi internazionali con destinazioni come Germania e Francia in Europa e all’estero Stati Uniti e Canada sempre più richieste a ditte come Arcuri Group che si occupano per professione di traslochi nazionali, traslochi internazionali, traslochi per aziende, traslochi per privati, piccoli e grandi traslochi.
Quanto costa traslocare in Italia e a chi rivolgersi
Rivolgersi a dei professionisti dei traslochi è, a proposito di cose che spesso si ignorano, una scelta sempre più comune tra gli italiani che devono cambiare casa o trasferirsi in una nuova città, fuori regione o all’estero. Con meno tempo a disposizione per occuparsi personalmente di tutto quello che c’è da fare durante un trasloco, sempre più italiani preferiscono delegare a dei professionisti i passaggi più faticosi o che possono richiedere più tempo e più familiarità anche con tutta la burocrazia che gravita attorno a un trasloco come imballare e trasportare gli oggetti più fragili e che rischiano di rompersi, smontare i mobili e rimontarli nella nuova casa, chiedere le autorizzazioni necessarie in caso si debba usare un cestello o sostare momentaneamente in una zona a traffico limitato. È difficile stimare un prezzo medio per un trasloco professionale, considerato che incidono molte variabili tra cui la quantità di oggetti da spostare e la distanza tra il vecchio e il nuovo edificio. La cifra minima da mettere in conto per un trasloco privato è però di cinquecento euro.