A Cittadella

Prima di entrare in classe viene pestato dai bulli e ripreso con il cellulare: il video finisce sui social

L'aggressione è stata ripresa con un cellulare, facendo il giro del web. Il padre della vittima: "Una spedizione punitiva."

Prima di entrare in classe viene pestato dai bulli e ripreso con il cellulare: il video finisce sui social
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Un grave episodio di violenza giovanile ha sconvolto la comunità scolastica di Cittadella nella mattinata di martedì, 17 dicembre 2024. Un ragazzo di 16 anni, appena sceso dal bus per entrare a scuola, è stato aggredito con una violenza inaudita nei pressi del parcheggio delle scuole superiori, sotto gli occhi di numerosi studenti e alcuni adulti (in copertina: immagine di repertorio).

Il video viene pubblicato online

L'aggressione è avvenuta in pochi istanti, ma con tale brutalità da lasciare segni fisici e psicologici sulla giovane vittima, tanto da portarla in ospedale per effettuare degli accertamenti. L'aggressione, poi, ha fatto il giro del web, grazie a un video che riprendeva per filo e per segno la violenza.

Secondo quanto riferito dal padre del ragazzo, l’episodio non sarebbe stato casuale, ma il risultato di una spedizione punitiva premeditata. La vittima aveva già affrontato un delicato intervento chirurgico nei mesi scorsi e non era in piena forma fisica, dettaglio che rende l’aggressione ancora più drammatica.

Un amico ha chiamato i Carabinieri

I Carabinieri, giunti sul posto subito dopo l'accaduto grazie alla segnalazione di un amico della vittima, stanno conducendo un’indagine per ricostruire i fatti e individuare eventuali responsabilità penali. Si sta valutando il coinvolgimento dell’aggressore, noto per precedenti comportamenti violenti, e di eventuali complici.

Il video, insieme alle testimonianze raccolte, sarà fondamentale per fare chiarezza su quanto accaduto e per garantire giustizia alla giovane vittima. Un episodio che riporta al centro dell’attenzione il problema della violenza giovanile e delle sue ripercussioni nella comunità scolastica.

Altri episodi di bullismo nel Trevigiano

Non è solo la violenza con cui il ragazzo è stato picchiato a creare sgomento, ma anche il fatto che l'aggressione fosse stata ripresa tramite uno smartphone. Ed episodi del genere, di fatto, non è la prima volta che finiscono sui social.

Anche nel Trevigiano, infatti, sono stati segnalati altri due episodi di bullismo. Il primo caso, avvenuto lo scorso 10 dicembre, ha visto il Questore di Treviso, Alessandra Simone, ammonire per la terza volta un ragazzo di 14 anni, responsabile di percosse e minacce nei confronti di un coetaneo.

L’episodio è emerso grazie alla denuncia della madre della vittima, che si è rivolta ai Carabinieri per segnalare i soprusi subiti dal figlio. Gli atti di bullismo erano iniziati nel novembre scorso, quando, all’interno della scuola frequentata da entrambi i ragazzi, la vittima era stata colpita con calci dopo essere stata sgambettata da un terzo minore. Come nel caso di Cittadella, la scena era stata ripresa con uno smartphone.

Il giorno successivo, i due si sono incontrati per strada. In questa occasione, il quattordicenne ha schiaffeggiato nuovamente la vittima, costringendola a inginocchiarsi per chiedere scusa per presunti dissapori passati. Anche questo episodio è stato filmato, finendo su internet.

Un altro episodio di bullismo, sempre nel Trevigiano, risale a inizio dicembre 2024, quando il Questore Simone ha emesso un altro ammonimento per bullismo nei confronti di un 15enne.

L'aggressione a Treviso

Tutto ha avuto inizio a fine settembre. Il ragazzo, dopo aver minacciato il compagno di scuola, lo ha seguito alla fermata dell’autobus insieme ad altri ragazzi. Qui lo ha scaraventato a terra e colpito con pugni al volto, mentre i suoi amici incitavano la violenza e registravano l’aggressione con i cellulari. Il video è stato successivamente pubblicato sui social.

Circa venti giorni dopo, il giovane aggressore ha diffuso nell’istituto scolastico la voce di voler picchiare nuovamente la vittima, alimentando un clima di paura e insicurezza nel coetaneo. Nonostante il forte disagio, la vittima, sostenuta dalla madre, ha trovato il coraggio di denunciare gli episodi subiti. La Polizia di Stato si è subito attivata, portando all’emissione del provvedimento di ammonimento

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