La svolta

Operai in sciopero in cima alla gru, l'azienda cede e paga gli stipendi arretrati

Dopo ore di tensione, i lavoratori hanno ottenuto i pagamenti. L'impresa coinvolta è stata esclusa dal cantiere

Operai in sciopero in cima alla gru, l'azienda cede e paga gli stipendi arretrati
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Si conclude la protesta dei tre operai egiziani che da martedì 5 novembre 2024 si erano barricati in cima a una gru nel cantiere dello studentato universitario in costruzione nell’ex convitto Sacro Cuore di via Belzoni a Padova. Dopo più di cinque ore di trattative, l’azienda ha accettato di versare gli stipendi dovuti, mettendo fine alla protesta.

Una lunga trattativa

Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, vigili del fuoco e la polizia locale, cercando di convincere i tre operai a scendere dalla gru. La trattativa è stata complessa, con l'impresa Edilizia Novanta di Milano che ha inizialmente versato le mensilità di settembre, mentre solo nel pomeriggio gli operai hanno ricevuto il pagamento dello stipendio di ottobre, grazie anche all’intervento di un mediatore culturale.

Infine, la società in questione è stata poi estromessa dal cantiere, decisione che rappresenta un punto fermo per il sindacato, intenzionato a garantire migliori condizioni di lavoro.

La critica del sindacato

La situazione di disagio dei lavoratori, aggravata da condizioni di vita difficili, era stata denunciata in precedenza dal sindacato Fillea Cgil, che aveva evidenziato il mancato rispetto delle normative contrattuali e di sicurezza da parte delle aziende coinvolte.

"E' una protesta eclatante, un segnale di esasperazione, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso", aveva affermatoil Segretario Fillea Gianluca Badoer in un'intervista al TGR. "Gli appalti a cascata, quella condizione, quella legge, crea una giunga incontrollabile. Con quale risultato? Che alla fine pagano semplicemente i lavoratori".

Gianluca Badoer

Il gesto, infatti, aveva portato all’attenzione pubblica una situazione ormai insostenibile da parte degli operai, coinvolti in una lunga serie di intrecci di appalti e subappalti, che spesso penalizzano prorio chi lavora nei cantieri.

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