La manifestazione

Presidio della Cisl Padova Rovigo contro le aggressioni al personale sanitario: "Rispetta chi ti cura"

L'obiettivo: sensibilizzare la cittadinanza sulle continue violenze nei confronti dei professionisti della salute

Presidio della Cisl Padova Rovigo contro le aggressioni al personale sanitario: "Rispetta chi ti cura"
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Nella giornata di ieri, 9 ottobre 2024, si è svolta una iniziativa lanciata dalla CISL FP Padova Rovigo per sensibilizzare sul tema della violenza sul personale sanitario e socio sanitario.

Presidio Cisl Padova Rovigo contro le aggressioni al personale sanitario

Infermieri, medici, operatori socio-sanitari, educatori, assistenti sociali e personale tecnico-amministrativo di front office, sono sempre più frequentemente vittime di episodi di violenza fisica e verbale che mettono a repentaglio la loro sicurezza e la qualità dell’assistenza erogata ai pazienti.

Per denunciare una volta di più il fenomeno, la Cisl ha organizzato un volantinaggio in tutti gli ospedali della provincia. Proprio durante la mobilizzazione, svolta dalle 9 alle 14 davanti a pronto soccorso, è stata consegnata una lettera aperta a tutti i cittadini per ribadire la necessità di contrastare questi fenomeni.

La Cisl Padova Rovigo ha, inoltre, inviato una lettera alle aziende sanitarie per denunciare la crescente e preoccupante situazione: i Pronti Soccorso e i Reparti di Psichiatria e SERT sono i luoghi dove si registra il maggior numero di episodi, ma anche il personale di front office, spesso il primo contatto con i cittadini, si trova a dover gestire situazioni di forte disagio.

La nota ufficiale: "Rispetta chi ti cura"

"Cari Cittadini, da ormai troppo tempo, stiamo assistendo a un fenomeno sempre più preoccupante e inaccettabile: le aggressioni ai danni del personale sanitario. Medici, infermieri, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, educatori e personale di front office sono sempre più spesso vittime di violenze fisiche e verbali mentre svolgono il loro lavoro con professionalità e dedizione.

Questa situazione non solo mette a rischio la loro incolumità, ma mina la qualità stessa del servizio sanitario, con gravi conseguenze per tutti noi. Chi lavora in ospedale, nei Pronto Soccorso, nelle Psichiatrie e nei Sert, nel territorio, negli ambulatori e nei cup non è solo un professionista: È una persona che ha scelto di dedicare la propria vita alla cura, all'assistenza e al supporto degli altri, spesso in condizioni di stress elevato e con carichi di lavoro sempre più pesanti.

La violenza contro di loro è un atto di barbarie vile e ingiustificato e ferisce non solo i professionisti coinvolti, ma l'intero sistema sanitario e tutta la comunità. Come CISL FP di Padova e Rovigo, ci battiamo da tempo per garantire che chi lavora in prima linea possa farlo in sicurezza e con dignità. Non possiamo accettare che il nostro personale sanitario, che ogni giorno affronta le difficoltà e le sfide del proprio lavoro, debba operare nel terrore di essere aggredito, insultato o minacciato. Queste aggressioni rappresentano un fallimento del sistema e un segnale di allarme che non possiamo più ignorare. Difendere gli operatori sanitari significa difendere il diritto costituzionale alla salute di tutti noi.

RISPETTA CHI TI CURA!
NO ALLA VIOLENZA SUL PERSONALE SANITARIO E SOCIO SANITARIO
RISPETTA CHI TI CURA!
NO ALLA VIOLENZA SUL PERSONALE SANITARIO E SOCIO SANITARIO

Se chi si prende cura dei cittadini non è tutelato e sostenuto, anche la qualità dell'assistenza rischia di deteriorarsi. Senza sicurezza e serenità nei luoghi di cura, le strutture sanitarie diventano meno efficaci e più vulnerabili. In questo modo, è la salute di tutti a essere messa a rischio. Chiediamo a Voi, cittadini, di unirvi a noi in questa battaglia di civiltà per la sicurezza e la dignità dei nostri operatori sanitari. Rispettiamo chi è al nostro fianco nei momenti di bisogno. Sosteniamo chi lavora per garantire cure di qualità a tutti, in ogni situazione, a prescindere dalle difficoltà. La violenza non è mai la soluzione.

Il nostro appello è rivolto anche alle istituzioni e alle amministrazioni sanitarie: è urgente un cambio di passo. È necessario che vengano messe in atto misure concrete per proteggere i lavoratori, che si rafforzino i presidi di sicurezza, che si potenzino le risorse umane e che si garantisca la presenza di supporto psicologico per chi subisce aggressioni. Non possiamo più lasciare i nostri professionisti soli ad affrontare questa battaglia.

Noi della CISL FP continueremo a denunciare e contrastare queste situazioni e a portare avanti le nostre proposte per creare un ambiente di lavoro più sicuro e rispettoso e pretendere assunzioni di personale adeguate. Ma anche voi, cittadini, avete un ruolo fondamentale: denunciate, sensibilizzate, rispettate. Insieme possiamo fare la differenza. Diciamo basta alla violenza. Siamo orgogliosi perché conosciamo il valore umano e sociale del nostro lavoro. Difendiamo insieme chi ogni giorno si prende cura di noi."

Locandina del presidio del 9 ottobre 2024

Dati preoccupanti

I dati più recenti tracciano un quadro preoccupante. Solo per fare qualche esempio, all'interno dell'Azienda ULSS 6 Euganea tra il 2018 e il 2022 si sono verificati ben 539 episodi di violenza, di cui 340 aggressioni verbali e 199 fisiche (fonte: Quotidiano Sanità).

Questi numeri, in continua crescita in tutte le Aziende Sanitarie, impongono un'azione tempestiva per tutelare la sicurezza e il benessere degli operatori, il cui ruolo è fondamentale per il buon funzionamento del servizio sanitario.

Le aggressioni non solo mettono in pericolo la salute fisica e psicologica degli operatori, ma generano un clima di insicurezza e stress che può compromettere gravemente l’efficienza e la serenità dei luoghi di lavoro.

E' urgente potenziare le misure di prevenzione"

"Il personale sanitario è sottoposto a un livello di stress intollerabile. - Afferma Fabio Turato, responsabile Sanità Pubblica per la CISL FP Padova Rovigo - Molte di queste aggressioni rappresentano vere e proprie rappresaglie nei confronti del personale di assistenza da parte di pazienti e familiari esasperati. È una situazione di imbarbarimento inaccettabile che richiede un intervento immediato e deciso da parte delle istituzioni e amministrazioni pubbliche e ad aggravare la situazione è che il personale sanitario è composto per il 75% da donne."

"Siamo di fronte a un fenomeno che non può essere più ignorato. - Dichiara Achille Pagliaro, CISL FP Padova Rovigo - Ogni episodio di violenza rappresenta un fallimento per il sistema, che non riesce a proteggere chi si dedica con passione e professionalità alla cura degli altri. È urgente potenziare le misure di prevenzione e sicurezza, ma anche investire nella formazione del personale per una migliore gestione delle situazioni di rischio".

Le proposte CISL FP Padova Rovigo

La CISL FP ritiene che affrontare questa emergenza richieda una serie di interventi concreti e coordinati. Tra le proposte avanzate, sicuramente non esaustive:

  • La convocazione di un tavolo permanente con le Amministrazioni per approfondire le dinamiche degli episodi di violenza, comprenderne le cause, valutare l'efficacia delle misure di sicurezza attualmente in vigore e individuare le possibili aree di miglioramento.
  • Assunzione di personale adeguato alle reali necessità assistenziali.
  • Valorizzazione del personale per evitare le fughe verso altre aziende pubbliche o private o peggio abbandono delle professioni.
  • Prevedere l’inserimento di personale con competenze linguistiche e la presenza di mediatori culturali, per garantire un'efficace comunicazione con i pazienti di diversa provenienza e migliorare la qualità dell’assistenza.
  • Rafforzamento della medicina territoriale per garantire un'appropriata gestione degli accessi con l’obiettivo di ridurre la pressione sugli ospedali e i Pronti Soccorso, e per migliorare la continuità delle cure e rispondere tempestivamente ai bisogni di salute della popolazione.
  • Rafforzamento delle misure di sicurezza: attivazione di posti di polizia nei presidi che oggi ne sono sprovvisti, con l’attivazione di servizi di ronda. Installazione di sistemi di videosorveglianza, presenza di vigilanza privata nelle aree a maggior rischio e una più stretta collaborazione con le forze dell’ordine per garantire un intervento tempestivo in caso di situazioni critiche, registrazione di tutte le chiamate telefoniche in entrata verso i servizi sanitari.
  • Campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione massive.
  • Formazione e supporto al personale: programmi di formazione specifica per gli operatori sanitari, finalizzati alla gestione di situazioni conflittuali e alla de-escalation della violenza. È fondamentale che il personale si senta preparato e supportato nell’affrontare queste situazioni.
  • Interventi strutturali: adeguamento degli spazi di lavoro per garantire maggiore sicurezza, con la creazione di ambienti protetti per il personale e la riduzione del rischio di contatto diretto con utenti potenzialmente pericolosi, e migliorare il confort degli utenti abbassando il livello di stress.
  • Supporto psicologico continuo: Implementazione di un servizio di assistenza psicologica per gli operatori vittime di aggressioni, al fine di fornire supporto e prevenire l’insorgere di disturbi legati al trauma.
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