Incendio grattacielo a Londra: sette anni dopo le scuse per la morte dei due fidanzati veneti
Grenfell Tower: "72 vittime evitabili". Nella strage morirono la padovana Gloria Trevisan e il suo fidanzato
A più di sette anni dalla tragedia si è chiusa l'inchiesta sull'incendio della Grenfell Tower di Londra. Nel rogo del grattacielo, avvenuto il 14 giugno 2017, morirono 72 persone, tra cui la padovana Gloria Trevisan e il fidanzato Marco Gottardi. La commissione presieduta dall’ex giudice Sir Martin Moore-Bick è giunta alla conclusione che si sia trattato di una strage dovuta a incompetenza, disonestà e avidità, le cui responsabilità sono divise a metà tra i governi britannici che si sono succeduti nel tempo e le aziende operanti nel settore edilizio:
"Le persone che vivevano nel grattacielo sono state tradite per decenni da chi aveva la responsabilità della sicurezza dell'edificio".
Intanto anche il Governo britannico si scusa con le vittime, il premier Starmer in Parlamento dopo il rapporto:
"Non deve ripetersi più".
Il primo ministro Keir Starmer ha chiesto solennemente scusa a nome di tutti i governi precedenti e le istituzioni del Regno ai familiari delle vittime e dei superstiti del rogo di Londra del giugno 2017 e ha aggiunto, intervenendo alla Camera dei Comuni:
"A sette anni di distanza esse stanno ancora attendendo la giustizia che meritano".
Sette anni dall'incendio della Grenfell Tower
Un incendio devastante, il grattacielo di ventiquattro piani che sotto l'effetto del fuoco diventa una gabbia fatale per 72 persone, nonostante l'impegno di un vero e proprio esercito di Vigili del fuoco, 250 sul posto e 45 autopompe. Da quel drammatico giorno, il 14 giugno 2017, sono trascorsi più di sette anni.
Tra le vittime del rogo della Grenfell Tower, nel quartiere Notrh Kensington di Londra, purtroppo persero la vita anche due nostri connazionali. Stiamo parlando di Gloria Trevisan, 26enne padovana di Camposampiero, e del suo fidanzato Marco Gottardi, 28 anni di San Stino di Livenza (Venezia).
I due, mentre le fiamme rapidamente avvolgevano l'intera struttura, rimasero bloccati nel loro appartamento al 23esimo piano, in quella casa dove si erano voluti trasferire per trasformare i loro sogni di architetti in realtà.
L'incendio divampò all'improvviso poco prima dell'1 di notte, innescato dal corto circuito di un frigorifero difettoso in un appartamento del quarto piano. L'intervento massiccio dei vigili del fuoco fu possibile solo dall'esterno del grattacielo, impossibilitati a raggiungere i piani superiori dall'eccessivo calore sprigionato dalle fiamme.
Nonostante il fuoco venne spento all'interno dell'alloggio dove è divampato, le fiamme si diffusero nei piani superiori attraverso il rivestimento del palazzo. Passarono attraverso l’intercapedine tra il cappotto esterno dell’edificio e il rivestimento isolante, uno spazio largo circa cinque centimetri lungo tutta la facciata dell’edificio, e furono alimentate proprio dal quest'ultimo.
"72 morti evitabili"
La strage della Grenfell Tower lasciò un dolore profondo non solo nell'intera cittadinanza di Londra, scioccando più in generale tutta la Gran Bretagna, ma anche nella comunità di Camposampiero e San Stino di Livenza, i due Comuni veneti di cui erano originari Gloria e Marco.
In tutti questi anni, familiari e amici della coppia, così come quelli di tutte le altre 70 vittime, hanno sperato che venisse fatta giustizia, attendendo che l'inchiesta aperta sul caso arrivasse ad attribuire le colpe dell'incendio che distrusse la Grenfell Tower. Quel giorno potrebbe essere arrivato proprio mercoledì 4 settembre 2024.
La commissione d'inchiesta, presieduta dall’ex giudice Sir Martin Moore-Bick, ha reso pubblico il rapporto conclusivo sul disastro che, dopo anni di battaglie inconcludenti da parte di associazioni delle vittime, evidenzia le responsabilità dell'accaduto a metà tra il governo britannico e le aziende operanti nel settore edilizio. La commissione che ha analizzato il caso, infatti, ha fatto sapere che le 72 morti erano evitabili e che le persone che vivevano nel grattacielo sono state "tradite da chi aveva la responsabilità della sicurezza dell'edificio".
Il presidente Moore-Bick ha spiegato che, stando agli accertamenti fatti, già nel 1991, ventisei anni prima dell'incidente, era emerso che alcuni materiali usati nel rivestimento dell’edificio erano "pericolosi". Nessuno però, tra governi britannici e altri enti, aggiornò tempestivamente le regole per l'uso di tali materiali nei rivestimenti delle costruzioni. Il presidente della commissione d'inchiesta ha quindi accusato di "disonestà sistematica" le aziende produttrici dei rivestimenti della Grenfell Tower, colpevoli di aver adottato "strategie deliberate per manipolare i test e aggirare le regole".
Nel rapporto finale, tuttavia, il dito viene puntato anche contro i vigili del fuoco che, non imparando la lezione di un simile precedente incendio del 2009, avrebbero dovuto "mettere in guardia sull’impreparazione nel combattere i roghi nei grattacieli". I pompieri londinesi avrebbero mancato inoltre di addestramento adeguato e di una strategia per evacuare l'edificio a causa di una "cronica mancanza di leadership".
Subito dopo l'uscita del report, in Parlamento il primo ministro Keir Starmer si è scusato a nome dello Stato con le vittime dell'incendio e i loro familiari:
"Non sarebbe mai dovuto accadere. Lo Stato ha fallito nel suo dovere più fondamentale, che è quello di proteggere i cittadini".
La polizia di Londra ha fatto sapere che le indagini non saranno completate prima del 2025. Alla fine spetterà alla procura decidere a eventuali incriminazioni.
"I responsabili devono essere arrestati, voglio vederli dietro le sbarre" ha dichiarato Calvin Benson, dell'associazione delle vittime "Justice4Grenfell".