A Padova

Abbandonata da piccola, non ha eredi e lascia i suoi beni al Comune per aiutare un'orfana negli studi

Le ultime volontà di A.F., signora che si è spenta serenamente all'età di 75 anni: "Ha voluto restituire tutto il bene che ha ricevuto in vita"

Abbandonata da piccola, non ha eredi e lascia i suoi beni al Comune per aiutare un'orfana negli studi
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Abbandonata da piccolissima e cresciuta grazie all’affiliazione (un istituto giuridico cancellato nel 1983) a una famiglia di grande cuore e buona volontà, ma di limitate risorse economiche, la signora A.F. nata a Padova nell’aprile del 1945 è riuscita con tenacia e impegno a studiare, a trovare un discreto impiego e a vivere serenamente fino all’età di 75 anni.

Non si è sposata, i legami con la famiglia d’affiliazione si sono allentati anche per i decessi dei suoi membri e così nel tempo ha maturato il desiderio di fare qualcosa di concreto per aiutare i bambini che come lei hanno avuto un’infanzia molto difficile. Non avendo eredi, ha quindi pensato di vincolare tutti i suoi beni, dopo  la morte, a questa finalità (in copertina: immagine dell'immobile lasciato dalla 75enne al Comune di Padova).

“Io sottoscritta A.F., nel pieno possesso delle mie facoltà mentali e fisiche, con questo mio testamento olografo dispongo quanto segue: tutto il mio patrimonio immobiliare, preziosi e liquidità monetaria e bancaria devono servire per una bimba orfana e sola a mantenere gli studi”.

Abbandonata da piccola, lascia i suoi beni al Comune per aiutare un'orfana

Era di sole tre righe il testamento di A.F. che  l’avvocato Beatrice Piovan, in qualità di Curatore dell’eredità giacente, ha aperto dopo la morte della donna, avvenuta nel novembre del 2020. Le intenzioni erano chiarissime, ma il curatore, visto che la donna viveva sola e non aveva familiari conosciuti, ha dovuto fare un'accurata e lunga ricerca per verificare che non ci fossero comunque eredi legittimi che potessero impugnare il testamento.

Conclusa questa fase, il Curatore, considerata la storia personale della signora, abbandonata in tenerissima età ed affiliata, ha ritenuto che la disposizione manifestasse la volontà della defunta di lasciare tutti i suoi beni a chi, minore abbandonato, si trovasse nelle sue stesse condizioni, privo di mezzi per studiare. Ha ritenuto anche che, in questo caso, potesse attribuirsi validità al testamento, ai sensi dell’art. 630 del Codice Civile.

Ecco qui di seguito alcune immagini dell'immobile e dei beni lasciati dalla 75enne al Comune di Padova:

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Foto 1 di 3
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Foto 2 di 3
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Non ha eredi e vuole fare del bene

Il Giudice delle Successioni ha, dunque, richiesto un parere pro veritate che il Curatore ha fatto redigere dal Notaio Annalisa Lorenzetto Peserico, nel quale è stato individuato come erede il Comune di Padova. Alla luce di tale parere, il Giudice ha autorizzato la pubblicazione del testamento olografo redatto dalla signora A.F, informando preventivamente il Comune dell’esistenza della scheda testamentaria, al fine di valutare la disponibilità dell’Ente all’accettazione dell’eredità, con le finalità indicate.

L’eredità è costituita dall’appartamento all’Arcella dove la signora viveva, dalla giacenza sul conto corrente bancario e da alcuni titoli e gioielli custoditi dalla banca.

Tenuto conto che l'eredità consentirà al Comune di disporre di risorse aggiuntive, finalizzate al perseguimento di uno specifico fine di carattere socio-assistenziale compatibile con le competenze comunali, la Giunta comunale ha deciso di trasmettere, quanto prima, all'Avvocato Piovan (in veste di Curatore di Eredità Giacente) una nota di accettazione dell'eredità, subordinata all’approvazione del Consiglio Comunale.

"Ha voluto restituire il bene ricevuto"

L’assessora al sociale Margherita Colonnello sottolinea:

"Spesso il sociale è sinonimo di storie drammatiche che si interrompono o vengono colte nel loro momento acuto di difficoltà, senza poi che l’interesse pubblico si concentri sull’esito di una presa in carico.

In questo caso siamo di fronte ad una storia conclusasi felicemente, partita sotto i peggiori degli auspici, la storia di una signora nata in una situazione di grande difficoltà e che ha trovato in una risposta di solidarietà del sociale e della comunità una opportunità per crescere e diventare quello che desiderava, una signora che avvicinandosi al termine della sua vita ha deciso di restituire quanto ha ricevuto nella forma più bella e generosa, pensando a chi avrebbe avuto le medesime difficoltà e a chi come lei ha il diritto di riscattarsi dalla sua situazione e avere nuove possibilità.

E’ una storia che ci svela la parte meno raccontata del sociale, la parte delle storie che finiscono bene e che ci spronano ogni giorno a fare il lavoro che facciamo sperando che ci siano tante altre belle storie di solidarietà come questa”.

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