Dopo i massaggi c'era... l'happy ending, arrestata la titolare di un centro benessere a Padova
Una delle massaggiatrici sorpresa dai poliziotti sul lettino con un cliente nudo. Chiuso il locale per favoreggiamento alla prostituzione: sequestrati due cellulari, numerose confezioni di profilattici e 7mila euro in contanti trovati in un cuscino
Nella giornata di martedì 30 luglio 2024, gli agenti della Questura di Padova hanno arrestato la titolare di un centro benessere, per favoreggiamento alla prostituzione all'interno del proprio locale (in copertina: immagine di repertorio).
Scoperte mentre "servivano" un cliente
I poliziotti della Squadra Mobile della Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione hanno perquisito e sequestrato un centro benessere nel quartiere Arcella.
Durante i controlli, gli agenti hanno arrestato in flagranza di reato la titolare del locale, per favoreggiamento della prostituzione. La donna vantava già di un precedente analogo, commesso anni fa nel Sud Italia.
Una volta entrati nel centro benessere, i poliziotti hanno constatato la presenza di altre due donne, di cui una sorpresa assieme a un cliente, entrambi distesi su di un lettino, completamente nudi.
Telefoni, profilattici e 7mila euro in contanti
L'uomo, scoperto dagli agenti, ha ammesso di aver pagato 100 euro per un massaggio con annessa una prestazione sessuale e di aver consegnato il denaro alla "massaggiatrice", che a sua volta ha consegnato alla titolare. Inoltre, il cliente ha affermato di essere un abituale del centro benessere da ormai sette mesi, usufruendo sempre di prestazioni sessuali a pagamento, previo contatto e appuntamento con la titolare.
Raccolta la testimonianza del cliente, la titolare è stata trovata in possesso del passaporto dell'altra donna, sorpresa all'interno del negozio. A seguito di ulteriori perquisizioni, gli agenti hanno sequestrato due telefoni cellulari, insieme a numerose confezioni di profilattici e un taccuino con frasi ed espressioni utili alle ragazze, per dialogare con i clienti. Quest'ultimo, è stato trovato in possesso di una delle due "massaggiatrici", la quale ha confessato di averlo ricevuto dalla stessa titolare.
Oltre al ritiro del materiale sopra citato, gli agenti hanno sequestrato anche poco più di 7.000 euro in contanti, trovati all'interno di un cuscino, probabilmente ricavati dalle prestazioni sessuali offerte. Chiaramente, dato il materiale sequestrato, nonché l'evidente natura del locale, esclusivamente legata ad attività di prostituzione, gli agenti della Questura hanno posto il locale a sequestro immediato.
Dagli annunci alle minacce su WhatsApp
La chiusura del Centro Benessere nel quartiere Arcella è scaturita da un lungo video-monitoraggio delle forze dell'ordine all'interno del locale, che ha consentito ai poliziotti di documentare come la titolare ne avesse la gestione esclusiva, promuovendone l’attività a mezzo annunci pubblicati su siti dedicati ad incontri per adulti, immagini esplicite, commenti sui servizi offerti e recensioni, curando anche gli appuntamenti coi clienti e ricevendo il totale delle somme da pagate.
A far scattare ulteriori indagini è stata la denuncia di un uomo, il quale aveva ricevuto un messaggio da un numero estero su WhatsApp, nel quale gli venivano rivolte minacce e ricatti per costringerlo a pagare. In quel caso, gli investigatori avevano appurato che si trattasse di uno dei tanti casi di truffa del "boss delle escort", che consiste nel ricevere messaggi da parte di numeri stranieri, solitamente con immagini intimidatorie, per indurre le vittime a versare ingenti somme di denaro.
La truffa aveva già allarmato altri soggetti, che avevano frequentato siti d'incontri hot, fino ad arrivare all'uomo in questione, il quale aveva ricevuto dei messaggi dalla titolare del centro benessere, con l'invito a ripetere l'esperienza sessuale. Temendo i messaggi intimidatori fossero delle estorsioni da parte della stessa titolare, l'uomo aveva denunciato il fatto alle forze dell'ordine, andando a rivelare di fatto la reale natura del centro massaggi.
L'arresto della titolare
In seguito alla denuncia, a insospettire ulteriormente la Questura è stato l'intervento richiesto dalla stessa titolare, a causa del comportamento di un cliente, pregiudicato, che non soddisfatto del "massaggio" ricevuto pretendeva di essere rimborsato. Ciò ha permesso ai poliziotti di entrare nel locale, prendendo nota di alcuni indizi, che hanno permesso il sequestro e chiusura dell'attività nella giornata di ieri.
Sulla base dell’intera indagine svolta, ovvero delle immagini video registrate, che testimoniano le numerose prestazioni sessuali a pagamento effettuate, e sulla base di quanto riscontrato durante la perquisizione, la titolare del centro è stata arrestata per favoreggiamento/sfruttamento di almeno tre diverse donne e posta in stato di custodia nella Casa Circondariale di Verona.