In piazza Duomo

"Tirate fuori tutto o vi facciamo male", ragazzi rapinati in centro a Padova: fermati i due baby-criminali

E' successo la sera del 27 aprile scorso: identificati un 18enne e un 15enne che hanno rubato uno scooter. Il Questore usa il pugno duro, Zaia: "La violenza minorile deve essere affrontata con rigore"

"Tirate fuori tutto o vi facciamo male", ragazzi rapinati in centro a Padova: fermati i due baby-criminali
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Il Questore di Padova Marco Odorisio ha disposto nei confronti di un 18enne il divieto di ritorno nel comune di Padova per 4 anni, mentre un 15enne è stato affidato alla Procura per i minorenni di Venezia: i due si sono resi protagonisti di una rapina ai danni di due giovani in centro città lo scorso 27 aprile 2024.

Minacciano e rapinano due giovani in centro

In quell'occasione, i due giovani criminali hanno rapinato due ragazzi di Padova nella centralissima piazza Duomo. La Squadra Mobile è però riuscita ad individuarli e denunciarli all’Autorità Giudiziaria.

Si tratta di un 18enne di Maserà di Padova, già noto ai poliziotti, ed un 15enne minore straniero non accompagnato affidato ad una comunità per minori di Padova.

Intorno alla mezzanotte di quel sabato sera, entrambi hanno avvicinato le due vittime di 17 e 18 anni, giunti in centro città a bordo di un ciclomotore, e li hanno minacciati ordinando loro di tirar fuori i portafogli.

"Muovetevi, vi facciamo tanto male, tirate fuori tutto, vogliamo tutti i soldi".

Non solo, hanno intimato loro di tagliargli la gola con dei gesti, fingendo di estrarre dalla tasca dei coltelli. Improvvisamente, poi, hanno strappato il casco di mano ad uno dei due ragazzi colpendo sulla visiera l’altro.

Riusciti nell’intento di spillare loro 50 euro, prima di congedarsi si sono impossessati anche del mezzo.

Riconosciuti i responsabili grazie alle videocamere di sorveglianza

Una volta acquisita la denuncia, i poliziotti della Squadra Mobile hanno incrociato le immagini registrate dal sistema di video sorveglianza del Comune di Padova con i profili Instagram di alcuni giovanissimi già noti allo stesso Ufficio investigativo perché coinvolti in altri episodi di violenza giovanile, in particolare per reati contro il patrimonio e la persona.

Ciò ha consentito di mostrare delle foto alle due vittime e di ottenere il riconoscimento dei due responsabili.

Il più adulto dei due, il 18enne, era ben noto alla Polizia. Tre anni prima aveva aggredito e minacciato di morte un altro giovane insieme ad un coetaneo di origini moldave.

Il febbraio scorso, controllato al parco Santa Rita di Padova, era stato, inoltre, sorpreso dagli stessi agenti della Squadra Mobile in possesso di un coltello a serramanico. Il Questore di Padova lo aveva, per questo, ritenuto persona socialmente pericolosa, emettendo nei suoi confronti l’Avviso Orale.

A seguito dell’ennesimo grave episodio registrato ad aprile 2024, sempre il Questore ne ha disposto il Divieto di ritorno nel comune di Padova per 4 anni.

Nei confronti del minore procede, invece, separatamente la Procura per i minorenni di Venezia.

"Rapinare due coetanei con violenza è un atto criminale"

Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha espresso il suo plauso per l’intervento della Questura di Padova che ha portato all’applicazione di misure restrittive nei confronti del maggiorenne dei due giovanissimi protagonisti della una rapina in piazza Duomo a Padova.

“Desidero esprimere le mie congratulazioni al Questore di Padova Marco Odorisio e a tutti gli agenti coinvolti, per l’efficace intervento che ha portato all’identificazione di due giovanissimi, un diciottenne e l’altro minorenne, responsabili di una rapina ai danni di due ragazzi inermi in pieno centro a Padova. Rapinare due coetanei con violenza è un atto criminale che non deve essere sottovalutato, seppur commesso da giovanissimi. Esprimo il mio ringraziamento per il lavoro svolto a tutti gli agenti della Questura di Padova intervenuti nell’operazione, con impegno e dedizione.

Il fenomeno della violenza minorile e delle baby gang, come sottolineato recentemente dallo stesso Questore Odorisio, deve essere affrontato con rigore: l’età non può essere scusante per giustificare comportamenti pericolosi, che generano allarme, che anno dopo anno rischiano di radicarsi e ipotecare la sicurezza delle nostre città. Serve un’alleanza fra istituzioni, con le cautele richieste dall’età delle persone coinvolte, ma pensando innanzitutto che le vittime sono i cittadini e spesso giovani inermi, che trovano coraggio di reagire e denunciare le violenze spesso solo grazie alle famiglie e agli agenti. Ora vigiliamo tutti perché le pene e il percorso di recupero siano effettivi e concreti”.

Luca Zaia
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