Studentessa padovana sieropositiva in Erasmus, l'università di Ginevra la risarcirà di 145 mila euro
La giovane aveva contratto il virus dell'Aids in un laboratorio dell'ateneo, dove stava concludendo la sua tesi di laurea nel 2011
Una studentessa padovana, risultata sieropositiva, sarà risarcita dall'Università di Ginevra per aver contratto l'Aids durante la sua permanenza in Erasmus nel 2011. La cifra è di 145 mila euro a titolo di risarcimento danni.
Studentessa padovana sieropositiva in Erasmus, risarcimento dell'Università di Ginevra
Aveva contratto il virus dell'Aids in un laboratorio dell'Università di Ginevra una giovane studentessa padovana, che stava concludendo la sua tesi di laurea nel 2011.
A titolo di risarcimento danni, infatti, l'ateneo dovrà pagarle 145.120.40 euro, affinché la sua battaglia giudiziaria si concluda definitivamente.
Come era avvenuto il contagio
Non è ancora stata del tutto chiarita la dinamica del contagio: secondo quanto raccontato dalla studentessa, non si tratterebbe di un guanto bucato o di una provetta rotta durante le sue esercitazioni.
Gli esperti, invece, sostengono che la giovane possa essere stata contagiata per via aerea, ma ad oggi nulla si può concretamente dimostrare.
Di sicuro il virus contratto dalla ragazza è identico a quelli che venivano costruiti in quel laboratorio di Ginevra: questo è quanto confermato dalle analisi sulla sequenza generica.
La scoperta nel 2019
E' proprio durante gli esperimenti condotti per la tesi di laurea che la padovana entra a contatto con parti del virus. Le venne spiegato che si trattava di pezzi non replicabili: i così detti "difettivi". Tuttavia, a distanza di anni, nel 2019 arriva la scioccante notizia.
A seguito di un normale prelievo di sangue, le venne comunicato che il test era positivo all'Hiv. Da quel momento ha inizio una vera e propria battaglia legale contro l'Università di Ginevra: solo lì può essere avvenuto il contagio.
La giovane si è affidata all'avvocato Serpetti, esperto in danni alla persona legati alla sfera sanitaria, e ad uno dei centri di ricerca italiani più evoluti per l'Aids. Venne interessato anche il laboratorio di Virologia dell'Università di Tor Vergata a Roma.
Dopo cinque anni di studi, arriva la conferma dalle analisi sulla sequenza genetica: si tratta del primo caso al mondo di contagio con un virus generato in laboratorio, senza alcun incidente evidente come la rottura di guanti o una puntura.
La vicenda giudiziaria volge al termine
Un punto a questa storia che ha dell'incredibile arriva ieri, 27 febbraio 2024, quando in sede di Consiglio di Amministrazione l'università di Padova ha comunicato che la vicenda giudiziaria volge al termine e che le parti stanno siglando un "accordo di transazione" a cui aderisce anche la stessa università patavina.
Si tratta di un risarcimento patteggiato tra le parti, che servirà a coprire almeno in parte "i danni patrimoniali e non patrimoniali" patiti dalla ragazza e dalla sua famiglia. A breve le carte passeranno al tribunale, dove la causa dovrebbe concludersi definitivamente.