Inchiesta su gestione migranti a Padova: assolti tre ex funzionari della Prefettura e i vertici della coop Ecofficina
L'accusa era quella di non aver compiuto le necessarie verifiche sulla direzione dei centri dell'ex "Prandina" e a Bagnoli di Sopra
Sono stati assolti i tre ex funzionari della Prefettura e i vertici della coop Ecofficina a seguito dell'inchiesta giudiziaria sulla gestione dei centri di accoglienza per migranti nell'ex "Prandina" e a Bagnoli di Sopra.
Gestione migranti a Padova: assolti ex funzionari della Prefettura e della Ecofficina
Una vera e propria svolta nell'inchiesta sulla questione migranti a Padova: la vicenda riguarda l'assegnazione di un bando del marzo 2015 predisposto dalla Prefettura padovana per fronteggiare l'emergenza migranti e la sottoscrizione di un accordo con la coop Ecofficina.
L'accusa nei confronti dei funzionari pubblici era quella di non aver compiuto le necessarie verifiche sulla gestione dei centri di accoglienza nell'ex "Prandina" e a Bagnoli di Sopra. In particolare, le accuse erano di turbativa d’asta, frode, rivelazione del segreto d’ufficio, falso ideologico, abuso d’ufficio.
"Il fatto non sussiste"
Dopo una lunga vicenda processuale durata tre anni, arriva l'assoluzione dal Tribunale di Padova di tre ex funzionari della Prefettura e i vertici della cooperativa Ecofficina poiché "il fatto non sussiste".
Prosciolti l’ex viceprefetto vicario Pasquale Aversa, Alessandro Sallusto, all’epoca viceprefetto, Tiziana Quintario, funzionaria che in quel periodo era addetta alla gestione migranti, Simone Borile, gestore della Ecofficina (poi Edeco), sua moglie Sara Felpati, e il terzo ex socio Gaetano Battocchio.