Minacce shock durante la partita di basket, il papà di un giocatore all'arbitra: " Devi fare la fine di quella di Vigonovo"
In campo le giovanili di basket, ad arbitrare una ragazza di 17 anni. Sugli spalti anche suo papà che ha sentito tutto
Dal comitato regionale: “Quanto accaduto durante la partita è intollerabile e vergognoso, valuteremo tutte le possibili azioni da intraprendere"
Minacce shock durante la partita di basket, il papà di un giocatore all'arbitra: " Devi fare la fine di quella di Vigonovo"
E' domenica pomeriggio e a Padova si stava disputando una partita di pallacanestro tra la squadra locale, il Camin, in campo contro i Cittadella Brenta Gunners.
I ragazzi schierati sono tutti minorenni e anche ad arbitrare c'è una ragazza di soli 17 anni. Quello che è successo però ha dell'incredibile.
Un'azione di gioco al PalaCamin:
Proprio la giudice di gara è stata presa di mira dal papà di uno dei giocatori che l'ha offesa arrivando anche ad augurarle di fare "la fine di quella di Vigonovo" facendo riferimento, come si capisce fin troppo bene, alla tragica fine di Giulia Cecchettin, assassinata dal suo ex fidanzato l'11 novembre scorso.
I Brenta Gunners in azione:
Parole incomprensibili dopo una vicenda che ha colpito profondamente tutto il Paese. Poco distante inoltre c'era anche il papà della ragazza che ha sentito tutto e ha subito cercato di zittire l'uomo mettendolo di fronte alla gravità delle sue affermazioni.
“Quanto accaduto durante la partita è intollerabile e vergognoso – le parole del presidente del Comitato regionale, Roberto Nardi – Come regione stiamo ancora vivendo il dolore di quanto accaduto alla povera Giulia Cecchettin ed è inammissibile che in un palazzetto per una partita di Settore Giovanile un adulto si permetta di insultate e minacciare una ragazza minorenne che era l’arbitro della partita.
Alla condanna per un gesto increscioso, come movimento valuteremo tutte le possibili azioni da intraprendere perché l’autore di questo terribile episodio possa ricevere un’adeguata sanzione per il suo comportamento. A nome del Comitato Regionale Veneto, vogliamo inoltre esprimere la più totale solidarietà alla ragazza: società, dirigenti, atleti, atlete, arbitri e ufficiali di campo ti sono vicine in questo momento come un’unica grande squadra che ti avvolge nel suo abbraccio”.
Affetto e sostegno alla giovane arbitra
Anche Antonio Florian presidente del Comitato Italiano Arbitri regionale ha espresso la sua ferma condanna:
“Prima di tutto voglio esprimere la vicinanza di tutto il mondo arbitrale, anche a nome del Commissioner Lamonica, alla nostra giovane arbitro di Padova – dice Florian – In un momento così delicato a livello sociale, questo episodio ci impone di condannare con la massima severità quanto accaduto, in modo particolare perché parliamo di offese pesanti da parte di una persona adulta verso una minorenne.
Gli arbitri prima di avere un ruolo in campo, sono persone e come tali è fondamentale un senso di rispetto. Valuteremo assieme a tutte le parti in causa quale soluzione intraprendere al fine di tutelare sia il movimento arbitrale che la stessa ragazza a cui va tutto il nostro affetto e sostegno”.
Flavio Camporese, presidente del Comitato Provinciale di Padova, esprimendo vicinanza agli arbitri, chiede un intervento immediato
“Come Presidente del comitato di Padova, voglio esprimere la piena solidarietà e la mia personale vicinanza a tutti gli arbitri che anche in questo weekend hanno sopportato situazioni poco piacevoli che poco hanno a che fare con la pallacanestro – le parole di Camporese – In particolare per un episodio che oltrepassato il limite e che ci ha fatto riflettere nel nostro interno.
Siamo consapevoli delle difficoltà in carico ai Presidenti e Dirigenti delle società, ma ritengo sia doveroso che anche le società stesse capiscano le nostre difficoltà. Perciò mi sento in dovere, di sollecitare l’intervento di ogni carica societaria, per prevenire e arginare tutti quei comportamenti in contrasto con i Principi del Codice Etico che la Federazione ha adottato da tempo e che ogni Società affiliata ha il dovere di far osservare a tutte “le persone che operino in nome e per conto della Federazione” ricordando che ognuno di noi ha un ruolo importante nella parte sociale”.