Niente da fare

Walter Onichini, Mattarella nega la grazia al macellaio padovano

Respinta l'istanza inviata a suo tempo dalla famiglia dell'uomo, che ora è in prova ai servizi sociali dopo 19 mesi di reclusione. Il ladro che gli era entrato in casa invece è sempre irreperibile

Walter Onichini, Mattarella nega la grazia al macellaio padovano
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Grazia negata a Walter Onichini. Arriva il "niet" di Mattarella.

Walter Onichini, Mattarella nega la grazia al macellaio padovano

Domanda respinta, rigettata. Niente grazia per Walter Onichini, il macellaio padovano condannato in via definitiva dopo aver sparato a uno dei ladri che cercavano di fuggire da casa sua nel 2013 a Legnaro.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha infatti rigettato la richiesta di libertà anticipata presentata dalla moglie nel novembre del 2021, una domanda che aveva avuto anche l'appoggio di alcuni esponenti politici locali e non, in primis il ministro Matteo Salvini e l'attuale premier, Giorgia Meloni. Ma ecco che, dopo una lunga attesa, è arrivata la doccia fredda: l'istanza della famiglia non è stata accolta.

I fatti

In carcere Onichini, con l'accusa di tentato omicidio, ci è finito per aver sparato a un ladro entrato nella sua abitazione di Legnaro nel luglio del 2013: condannato in via definitiva a quattro anni.

Nel gennaio scorso poi, dopo 19 mesi di reclusione, il via libera per l'affidamento in prova ai servizi sociali, che l'uomo sta svolgendo a Camponogara, in provincia di Venezia, dove vive la famiglia. Ma dalle 22 di sera alle 6 del mattino deve restare a casa e non può uscire dai confini del Veneto. Di giorno, invece, gli è concesso di occuparsi anche di volontariato e, soprattutto, di lavorare nella macelleria della sorella.

Il paradosso

Intanto però il malvivente che aveva tentato di intrufolarsi nella sua abitazione, dando il là all'intera vicenda, di giorni di carcere non ne ha scontato neanche uno: libero, irreperibile. Elson Ndreca, seppur condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere, si è ben presto dato alla macchia facendo perdere le sue tracce. Non solo: nel processo si era anche costituito parte civile, ottenendo un risarcimento danni di 24.500 euro.

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