Nuovi arrivi in città

A Padova in arrivo 60 migranti, pronte due strutture scolastiche polivalenti. Giordani:" A settembre saranno liberate"

Con una lettera aperta ai cittadini il sindaco rassicura sulle decisioni prese per il bene dei padovani

A Padova in arrivo 60 migranti, pronte due strutture scolastiche polivalenti. Giordani:" A settembre saranno liberate"
Pubblicato:
Aggiornato:

Ritorneranno a disposizione degli studenti in tempo utile per l’avvio delle scuole e ai tempi necessari d’igienizzazione, pulizia e riordino

A Padova in arrivo 60 migranti, pronte due strutture scolastiche polivalenti. Giordani:" A settembre saranno liberate"

“Care padovane e cari padovani, oggi desidero rivolgermi anzitutto a voi con questa comunicazione. Come sapete, siamo in piena emergenza sbarchi, non si segnalava una quantità così consistente di arrivi su base nazionale dal 2016. I migranti arrivano, e arrivano anche in queste ore, sempre di più. Il nodo centrale, per me, resta sempre lo stesso e lo voglio dire con estrema chiarezza: Padova non vuole maxi hub nel suo territorio, non vuole tendopoli, non vuole dover pagare conseguenze di modelli sbagliati, a causa dei no ostinati a ogni tipo di collaborazione con le Prefetture, no che continuano tristemente a ripetersi a 360 gradi. Questo è il confine che mi sono dato, e su questo sono pronto a battermi in tutti i modi e in tutte le sedi, a difesa della città e anche della nostra comunità provinciale, un messaggio che desidero recapitare soprattutto al Governo nazionale in via preventiva.

"Per difendere i padovani dico no ai grandi hub"

Padova, da anni, crede nella serenità e nella sicurezza dei suoi cittadini e quindi, da anni, stiamo lavorando concretamente e senza mai tirarci indietro all’accoglienza diffusa, una modalità più gestibile, più umana, più sicura e con ricadute sociali infinitamente minori di enormi centri di permanenza, che non garantiscono né dignità né ordinata gestione. Certo sono un uomo pratico e penso anche di buon senso; mi è evidente, quindi , che non si può solo dire no senza offrire soluzioni alternative: chi sa dire solo no fa politica e non Amministrazione e col suo atteggiamento apre la strada a dei prezzi altissimi che le nostre comunità pagheranno per anni. Meglio è gestire la questione con la testa sulle spalle e senza preconcetti.

Alle condizioni attuali, il modo migliore che ho per difendere i padovani non è barricarmi e negare la realtà dei fatti, ma dire un no assoluto a grandi centri da un lato e lavorare per offrire vie diverse dall’altro. E’ stato un Ferragosto che ho passato in continui e assai schietti contatti con il Prefetto Francesco Messina e con i suoi collaboratori, perché nelle prossime ore è previsto l’arrivo di un numero non trascurabile di migranti che va gestito da subito. Nell’ottica di piena Collaborazione Istituzionale, che dovrebbe essere il faro di ogni Sindaco, il punto di accordo più avanzato che abbiamo trovato e che ritengo il più utile e sicuro per la città è il seguente: due strutture polivalenti a servizio di due istituti scolastici situati nel comune di Padova e di proprietà del Comune di Padova e della Provincia saranno messi a disposizione della Prefettura già nelle prossime ore"

 Verranno ospitate in modo provvisorio circa 60 persone

Sarà quindi nelle strutture segnalate dal comune che per 3 settimane troveranno in modo provvisorio, ma dignitoso ospitalità due nuclei di circa 30 persone ciascuno. Poi saranno ricollocati. Le strutture saranno riconsegnate a Comune e Provincia in tempo utile per l’avvio delle scuole e ai tempi necessari d’igienizzazione, pulizia e riordino.

"Gli studenti- conlude il sindaco- troveranno le loro scuole libere e perfette in ogni loro struttura fin dal primo giorno di scuola. Il Prefetto Messina, che ringrazio, mi ha garantito che non ci saranno maxi hub a Padova e che questa che abbiamo trovato è la via per scongiurarlo, motivo per cui mi assumo la responsabilità di percorrerla. Oggi, come in futuro, questa è la modalità che ho deciso di seguire, uno sforzo senza incaponimenti, per una gestione condivisa del fenomeno e ovviamente limitato alle nostre possibilità, come via per scongiurare grosse strutture con centinaia di profughi che poi resterebbero per anni nel nostro comune, come accaduto in altri capoluoghi. Il mio appello è che, sulla scorta di questa scelta che compiamo, ci sia una reale assunzione di responsabilità da parte di tutti amministratori e non solo. Se tutto il nostro territorio non stabilisce una tregua comune delle strumentalizzazioni e delle polemiche per imboccare la via della gestione dei flussi, chi pagherà il prezzo di questo scaricabarile sono le cittadine e i cittadini.”

Seguici sui nostri canali