Padova

Arrestato 20enne tunisino per violenze sessuali anche nei confronti di minorenni

La sua zona prediletta dove adescare le giovani vittime era la stazione ferroviaria di Padova.

Arrestato 20enne tunisino per violenze sessuali anche nei confronti di minorenni
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I poliziotti della “Sezione Criminalità Diffusa” della Squadra Mobile della Questura di Padova hanno arrestato un 20enne tunisino gravemente indiziato di più episodi di violenza sessuale commessi gli scorsi mesi a danno di diverse ragazze (anche minori).

Arrogante e spregiudicato

Arrogante e spregiudicato, irregolare sul territorio nazionale, con precedenti per reati contro la persona e per spaccio (già arrestato per tale ragione dagli stessi agenti della Squadra Mobile il maggio scorso), dopo essere stato individuato dai poliziotti quale responsabile di primi gravi episodi di molestie nei confronti di giovani ragazze da lui avvicinate in zona stazione, gli era stato notificato un provvedimento del Questore di Padova con cui gli era stato vietato l'accesso alla stazione ferroviaria, che tuttavia ha continuato a violare sino ancora a tre giorni fa.

Le indagini avviate già all’indomani di alcuni articoli di stampa che riportavano la denuncia anonima di una delle vittime, hanno consentito ai poliziotti di accertare più episodi di violenza sessuale, e attraverso la loro ricostruzione (grazie al contributo delle vittime nel descrivere l’uomo nei particolari) a dimostrare come l'indagato non è in grado di controllare e frenare le proprie pulsioni sessuali. A quella prima denuncia anonima infatti, individuato il sospettato, sono pervenute altre segnalazioni di altre molestie sessuali compiute dall'uomo che hanno consentito  di aggiungere altri argomenti circa la sua pericolosità.

Prima le adescava, poi le violentava

Fra gli episodi più gravi una violenza di gruppo consumata i primi giorni di maggio, ai danni di una ragazza (in attesa di prendere un mezzo pubblico per raggiungere il proprio fidanzato) attratta con l'inganno in una zona isolata e poi spinta su una aiuola e quindi costretta a subire palpeggiamenti ed altri atti sessuali. Qualche giorno prima lo stesso indagato aveva commesso un'altra grave violenza ai danni di un’altra ragazza. Dopo averle strappato le calze, l'aveva spinta a terra, ponendosi su di lei ed impedendole di trovare la forza di chiedere aiuto.

In un caso il giovane uomo si è approfittato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica di una delle sue vittime (in quel momento alterata dalla assunzione di bevande alcoliche e stupefacenti) consumando con la stessa, contro la sua volontà, un rapporto sessuale completo. L’indagato dapprima aveva tenuto un atteggiamento amichevole con le vittime (dicendo di essere in cerca di una semplice amicizia), per poi, dopo averle tranquillizzate, magari offrendo loro una birra (in qualche caso condividendo il consumo  di hashish), cambiare completamente registro, pretendendo cioè la consumazione di atti sessuali.

La zona prediletta era la stazione ferroviaria

La zona prediletta era quella della Stazione Ferroviaria (zona dallo stesso abitualmente frequentata anche per l’attività di spaccio). Individuate le vittime lungo le vie della stazione, le pedinava (talvolta dopo averne palpeggiato a tradimento i glutei, sopraggiungendo da tergo, profittando della calca esistente nei sottopassaggi, oppure dopo averle fissate ed aver mimato loro un rapporto orale). Seguite dunque sino alle loro abitazioni, le coglieva nuovamente di sorpresa, tentando (talvolta riuscendoci) di introdursi nelle stesse abitazioni contro la loro volontà, e quindi  usare violenza. Così  è avvenuto ad esempio la scorsa settimana, ai danni di un’ennesima vittima rivoltasi anche lei alla Polizia di Stato. La ragazza ha raccontato alla Squadra Mobile che, seguita fino a casa, l’indagato aveva tentato di costringerla a subire atti sessuali abbracciandola con foga, baciandola sul viso e facendo al contempo espliciti apprezzamenti relativi al suo giovane corpo.

Fra le vittime anche una 17enne. Incontrato il ventenne, assieme ad alcuni amici,  in zona Stazione, finiva con l’appartarsi con lo stesso dopo  aver bevuto qualche spritz. L’indagato (che le offriva pure una canna) ne ha a quel punto approfittato,  palpeggiandola contro la sua volontà. La ragazza si sarebbe  poi di fatto ritrovata abbandonata  in un giardino vicino ad una casa con i pantaloni e le mutandine abbassate.

Buona parte degli episodi sono stati ricostruiti grazie alle immagini delle telecamere cittadine

Allo scopo di sottrarsi all’arresto, l’indagato si è sempre dichiarato minorenne ai pubblici ufficiali che procedevano alla sua identificazione, cosa che i poliziotti della Squadra Mobile hanno potuto accertare non corrispondente al vero, producendo una certificazione relativa alla radiografia ossea effettuata all'atto dell'arresto per spaccio di stupefacenti, nonché una comunicazione del Consolato tunisino di Milano che ne ha analogamente certificato la maggiore età.

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