Teatro Stabile del Veneto, la stagione 2023/2024 è "Tutta un'altra storia"
Attesi protagonisti amati dal grande pubblico come Anna Bonaiuto, Isabella Ragonese, Francesca Chillemi, Drusilla Foer, Luigi Lo Cascio, Teresa Mannino, Neri Marcorè, Stefano Massini, Marco Paolini, Rocco Papaleo, Andrea Pennacchi, Silvio Orlando e Giorgio Pasotti
Dedicato al Maestro Giorgio Ferrara il nuovo cartellone presenta 39 spettacoli in abbonamento per più di 160 alzate di sipario
Teatro Stabile del Veneto, la stagione 2023/2024 è "Tutta un'altra storia"
Con una dedica speciale al Maestro Giorgio Ferrara, il Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale si affaccia alla nuova stagione 23/24 presentando un cartellone con 39 spettacoli in abbonamento, 13 per ciascuna città, Venezia, Padova e Treviso, altrettante produzioni, numerosi progetti nel territorio, e più di 100 artisti scritturati per oltre 160 giornate di spettacolo.
Numeri che sono il frutto di una fertile condivisione tra tutti i dipartimenti del teatro e di un importante investimento nelle attività di produzione e co-produzione. Forte del caloroso abbraccio del pubblico, che nella stagione appena conclusa ha raggiunto 96.000 spettatori e 4.100 abbonati, oggi il TSV guarda a nuovi e più alti obiettivi, che intendono posizionarne l’attività al centro dello scacchiere nazionale grazie anche a significative collaborazioni produttive e artistiche che oltre ai grandi nomi della scena valorizzano le nuove generazioni garantendo l’occupazione di artisti e maestranze.
Il radicamento nel territorio, d’altra parte, resta fondamentale per generare progetti produttivi originali, non solo per il palcoscenico ma anche di diversi e nuovi formati, rilanciando le radici di una regione dallo straordinario patrimonio culturale e teatrale.
Un teatro capace di accogliere tutte le generazioni, il cui confronto rappresenta un tema centrale nella riflessione della nuova stagione. Negli ultimi decenni, in seguito all’aumento dell’aspettativa di vita e al calo delle nascite, le relazioni intergenerazionali sono mutate in misura decisiva e oggi, per la prima volta, si assiste alla compresenza di almeno 5 generazioni diverse: Boomer, Generazione X, Millennial, Generazione Z, Generazione Alpha. Favorirne la convivenza e lo scambio è dunque fondamentale per una società coesa e solidale, che deve affrontare non solo la sfida della transizione ecologica e digitale ma anche quella forse più importante della transizione demografica. Per questo il TSV ha scelto di mettere al centro del suo progetto artistico le diverse comunità che condividono l’esperienza del teatro attivando un confronto tra generazioni, che possano imparare l’una dall’altra, condividere luoghi e idee perché insieme è Tutta un'altra storia.
Le produzioni TSV
Tra le 13 produzioni e co-produzioni in cartellone si trovano titoli che seguono un doppio binario: da una parte la tradizione del repertorio teatrale, pur se rivisitato, dall’altra la nuova drammaturgia, a cui viene dato ampio spazio per ascoltare storie che parlano la lingua del presente.
Un viaggio tra i secoli che parte dal teatro antico con Lisistrata, diretta da Giorgio Sangati, regista padovano oggi affermato anche fuori Italia, che nel mettere in scena Aristofane sceglie la prima commedia della storia con una donna nel ruolo di protagonista, e transita per il Re Lear di Shakespeare, riscritto attraverso i dubbi novecenteschi in Aspettando Re Lear interpretato da Alessandro Preziosi, che il 2 novembre inaugura la stagione del Teatro Goldoni. Immancabile il passaggio attraverso la ricca tradizione veneta di Goldoni con Gl’innamorati per la regia di Andrea Chiodi e della commedia dell’arte con un Arlecchino impersonato da Andrea Pennacchi e diretto da Marco Baliani e Arlecchino muto per spavento della compagnia Stivalaccio Teatro. Si sfiora poi l’800 di Gogol’ con L’ispettore generale di Leo Muscato e con Rocco Papaleo fino ad approdare al secolo breve con due artisti controversi come Pier Paolo Pasolini la cui poesia rivive nello spettacolo Pa’, scritto a quattro mani da Luigi Lo Cascio con il regista Marco Tullio Giordana, e Jean Cocteau che Pier Luigi Pizzi mette in scena con I parenti terribili.
Sul versante delle nuove scritture le produzioni del TSV vantano tre autori italiani particolarmente amati e rappresentati quali Marco Paolini, presente nel cartellone di tutti e tre i teatri con il suo lavoro più recente Boomers, Stefano Massini, autore e interprete de L’interpretazione dei sogni, e Lucia Calamaro, tra le più talentuose drammaturghe del panorama italiano, che dirige la Compagnia Giovani del TSV con Tipi umani seduti al chiuso dove una biblioteca di quartiere o un palazzo universitario si trasformano in un luogo d’incontro, habitat di sicurezza e conforto per degli originali “tipi umani”. Non mancano, infine, testi di autori internazionali come The City di Martin Crimp diretto da Jacopo Gassmann e I corpi di Elizabeth di Hella Hickson per la regia di Elio De Capitani.
Grandi ospiti e inaugurazioni
Una stagione pensata per il pubblico che anche quest’anno porta sui palcoscenici di Venezia, Padova e Treviso attrici e attori popolari come Anna Bonaiuto, Franco Branciaroli, Francesca Chillemi, Teresa Mannino, Claudio Bisio, Silvio Orlando, Neri Marcorè, Umberto Orsini, Giorgio Pasotti e Isabella Ragonese. Completano l’elenco dei protagonisti, andando oltre i generi, due artiste fuori dagli schemi come Eva Robin’s e Drusilla Foer.
Da segnalare, inoltre, la dimensione autorale rappresentata da registe e registi di diverse generazioni, che oltre ai nomi già citati tra le produzioni TSV, comprendono Veronica Cruciani, Emma Dante, Valter Malosti, Filippo Dini, Roberto Andò e Arturo Cirillo.
Saranno presto svelati anche i nomi dei grandi ospiti dell’evento speciale curato da Fabrizio Arcuri con cui, sabato 30 settembre, in una giornata di festa, si accenderanno nuovamente i riflettori del Teatro Goldoni, attualmente chiuso al pubblico per i lavori di restauro realizzati grazie a un importante intervento del Comune di Venezia. In occasione della riapertura sul palcoscenico saliranno artisti d’eccezione per rievocare, tra parole e musica, personaggi ed episodi che hanno attraversato i 400 anni del teatro più antico della città. Dopo la parentesi estiva del “Teatro Viaggiante”, infatti, il progetto triennale “Goldoni 400” proseguirà in autunno e fino a febbraio 2024 con appuntamenti speciali in stagione e fuori stagione.
Anche al Teatro Verdi di Padova, oggetto durante l’estate di alcuni interventi importanti come il cambio delle poltrone in platea e una nuova illuminazione a led, la programmazione prende il via con uno spettacolo in anteprima e fuori abbonamento: sarà Alessandro Preziosi con il suo Moby Dick ad inaugurare la prima alzata di sipario il 24 ottobre. Mentre al Teatro Del Monaco di Treviso, in attesa della presentazione della stagione lirica e concertistica, la stagione di prosa prende il via il 9 novembre con Boomers la nuova co-produzione del TSV firmata da Marco Paolini.
Il cartellone “Fuoriserie”
Non mancano gli eventi fuori stagione che quest’anno si raccolgono sotto il titolo “Fuoriserie”: serate evento che a Venezia richiamano nomi come Massimo Cacciari, Pietro Del Soldà, Ottavia Piccolo, ma anche i tradizionali concerti della Big Vocal Orchestra e dei Vocal Skyline e un appuntamento speciale per il Capodanno con Le allegre comari di Windsor, una produzione TSV diretta da Andrea Chiodi e con l’interpretazione di Eva Robin’s che debutta all’Estate Teatrale Veronese; tre appuntamenti a Padova che rappresentano un’occasione per continuare a riflettere con leggerezza sul tema del confronto intergenerazionale assiema a Paola Minaccioni, Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa; al Teatro Del Monaco di Treviso torna invece in una versione aggiornata e arricchita il programma del Festival Mythos a cura di Giovanna Cordova.
La relazione con il territorio
Attorno alla nuova stagione si afferma una rinsaldata relazione con le tre città e i territori circostanti: si conferma l’attenzione a fondersi con il tessuto sociale che le animano, dalle università alle diocesi, dal mondo della scuola alle imprese, dal sistema museale a quello penitenziario, passando per case editrici, autorità portuale, istituzioni culturali e altri enti pubblici e privati. Più interlocutori con i quali condividere contenuti e progettualità, dando concretezza all’idea di un teatro capace di entrare in contatto con la vita dei cittadini e di coinvolgere le generazioni dei più giovani, abitando il nostro tempo e i più diversi luoghi della socialità.
Accanto ad attori e registi di fama, spazio e parola sono dati, infatti, ai giovani artisti che nel Teatro Maddalene a Padova trovano un luogo d’elezione per la sperimentazione dei nuovi linguaggi. Dopo il successo della prima edizione, torna la rassegna di nuovi format teatrali organizzata assieme al Comune di Padova con due progetti storici come Universerìe, in collaborazione con l’Università di Padova, e MaturAzioni, percorso di accompagnamento ai nuovi progetti di spettacolo proposti dagli attori diplomati all’Accademia Teatrale Carlo Goldoni del TSV. Ad arricchire il programma saranno poi altri format inediti, che ribaltano i codici tradizionali del teatro chiamando a raccolta artisti e compagnie locali e nazionali attivi nella sperimentazioni delle nuove frontiere della scena, ma anche attori in forte connessione con il territorio padovano e con le comunità dei suoi cittadini, a partire da quelle che coinvolgono il pubblico dei più giovani come le scuole. Sono due, infatti, le proposte prodotte dal TSV per le classi di studenti degli istituti superiori e programmate in matinée al Teatro Maddalene: Quando tutto questo finirà per la regia di Stefano Cordella e All the world is a stage, una creazione originale di Sotterraneo che ripercorre i sogni e le paure di giovani che finiscono un percorso formativo.
A Venezia il programma si arricchisce poi con altri cartelloni di qualità quali la rassegna Asteroide Amor, progetto legato ai nuovi linguaggi performativi in collaborazione con Fondazione di Venezia e le Università Ca’ Foscari e Iuav. È nell’ambito di questa rassegna che si inserisce l’appuntamento con Big Art Group, la compagnia newyorkese che dal 26 ottobre al 10 novembre con una nuova produzione TSV porterà una riflessione su temi ambientali e legati all’innalzamento delle maree negli spazi dell’Arterminal San Basilio al porto di Venezia. Prosegue anche lo scambio con la Fondazione Il Campiello per la messa in scena di romanzi entrati nella cinquina del Campiello Giovani.
Mentre a Treviso torna il già citato Festival Mythos: incontri e riflessioni sui temi della classicità abiteranno diversi spazi della città, mentre sul palco del Teatro Mario Del Monaco verranno presentati i tre titoli di punta tra cui uno spettacolo con Elisabetta Pozzi.
Nella stagione 2023/2024 verranno inoltre incrementate le visite guidate in tutti e tre i teatri e, durante l’evento nazionale ad ottobre di ApritiModa, sarà aperta la sartoria del TSV con i suoi costumi teatrali e i suoi allestimenti. Altri appuntamenti come la rassegna di danza o gli incontri con il pubblico verranno definiti entro l’autunno per rendere il cartellone ancora più ricco.
Digitalizzazione, spettacoli accessibili e sostenibilità
Il Teatro Stabile del Veneto da tempo ha intrapreso un percorso di trasformazione digitale per creare nuove opportunità di inclusività rendendo il teatro un luogo d’incontro aperto a tutti. Gli strumenti digitali e non solo, infatti, permettono di arricchire la tradizionale esperienza dal vivo rendendola più versatile, personalizzata ed immersiva e favorendone la condivisione e l’accessibilità. Dopo una prova sperimentata durante la scorsa stagione al Teatro Maddalene di Padova, il cartellone 23/24 presenta per la prima volta in tutte e tre le città una selezione di spettacoli accessibili al pubblico di sordi e ciechi: Tipi umani seduti al chiuso, Boomers e Gl’innamorati. Aumentano a Padova grazie al nuovo sistema di montaggio e smontaggio delle poltrone i posti usufruibili dai disabili in carrozzina.
Tra i progetti collaterali all’attività artistica merita, inoltre, una menzione quello intrapreso assieme ad Arbolia, la società Benefit del Gruppo Snam, per l’imboschimento del territorio di Alleghe a cui il TSV ha scelto di contribuire con la piantumazione di 100 alberi nelle aree devastate dalla tempesta Vaia e a cui il TSV tre anni fa aveva dedicato la sua produzione Da qui alla luna. Un impegno preso nella direzione di un comportamento più sostenibile che lo Stabile del Veneto ha voluto condividere anche con il suo pubblico offrendo agli abbonati la possibilità di scegliere il programma completo della stagione in versione digitale al posto di quella cartacea, contribuendo così a ridurre il consumo della carta.
D’altra parte la riduzione dell’uso della carta, azione già in parte intrapresa nel corso della stagione 22/23 con la promozione di fogli di sala esclusivamente digitali per gli spettacoli in programma al Teatro Maddalene di Padova, è solo uno degli obiettivi che il TSV si è dato attraverso un processo di trasformazione digitale e di innovazione tecnologica che interessa diversi aspetti dell’esperienza teatrale, dalla produzione alla sua fruizione. Da qualche mese è online il nuovo sito teatrostabileveneto.it, una piattaforma progettata partendo dall’ascolto del pubblico per offrire un’esperienza di acquisto e una navigazione veloce e intuitiva al fine di incentivare la smaterializzazione di biglietti e abbonamenti che ora possono essere acquistati facilmente online. In questo percorso per un teatro più sostenibile rientrano anche gli interventi di rinnovamento dei Teatri, l’installazione di nuove lampade a led nella sala grande del Verdi e nel foyer con una riduzione dei consumi energetici grazie anche al finanziamento PNRR.
La campagna abbonamenti
A partire dal giorno successivo alle presentazioni al pubblico nelle tre città (mercoledì 7 giugno al Teatro Mario Del Monaco, giovedì 8 giugno al Teatro Verdi e lunedì 12 giugno alla Scuola Grande di San Teodoro a Venezia), gli abbonati della stagione appena conclusa di tutti e tre i teatri potranno confermare il proprio posto per gli spettacoli della nuova stagione 23/24. Dall’8 giugno a Treviso, dal 9 giugno a Padova e dal 13 giugno a Venezia si apre infatti il periodo di prelazione per il rinnovo degli abbonamenti, che per la prima volta potrà essere fatto non solo in biglietteria ma anche online, e terminerà il 16 settembre. I nuovi abbonamenti sui posti liberi, invece, saranno acquistabili a partire dal 4 luglio. L’acquisto dell’abbonamento non solo consente un risparmio di circa il 25% sui singoli biglietti, ma riconosce agli abbonati della nuova stagione la possibilità di accedere a tariffe agevolate per gli spettacoli in programma a Padova, Venezia e Treviso.
Grazie alla collaborazione con gli ESU di Padova e Venezia, gli universitari del Veneto anche per questa stagione potranno continuare ad andare a teatro con un biglietto a soli 3 euro, anche in forma di abbonamento.
Da quest’anno inoltre viene promosso per la prima volta l’abbonamento aziendale, una formula aperta a tutte le imprese presenti nel Veneto che vogliano perseguire il benessere dei propri dipendenti all’interno del loro piano di welfare o promuovere la cultura quale valore relazionale tra i propri clienti, avendo la possibilità di accedere sempre a teatro durante tutta la stagione.
La stagione 23/24 per il Teatro Stabile del Veneto si avvia pertanto con un programma fitto di appuntamenti e progetti la cui realizzazione è possibile solo grazie alla fiducia del pubblico e al contributo dei soci, la Regione Veneto, i Comuni di Padova, Venezia e Treviso, le Camere di Commercio di Padova, Venezia-Rovigo e Treviso-Belluno, la Provincia di Padova, Confindustria Veneto Est, Fondazione di Venezia e grazie al sostegno dei molteplici sponsor e partner che continuano a credere nel rilancio della cultura e del teatro.
Tutta un’altra storia
Al centro dell’immagine della nuova stagione realizzata dal fotografo Gabriele Galimberti c’è una poltrona teatrale, attorno a questa si raccolgono persone appartenenti a diverse generazioni. La poltrona, oltre ad essere stata protagonista degli interventi di restyling che in questi mesi stanno interessando le platee del Verdi e del Goldoni – realizzate grazie agli interventi dei rispettivi Comuni e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo a Padova –, è l’oggetto che incrocia le vite di tutti coloro che almeno una volta hanno frequentato un teatro, dal pubblico agli artisti, dagli abbonati ai più giovani spettatori. Un catalizzatore di ricordi ed emozioni. La custode di storie di generazioni e che nella sua nuova versione potrà raccontare altrettante storie aprendo il teatro a chi magari non è mai entrato.