Le perizie: “Perse il controllo”, la famiglia Zanardi però non ci sta
Cosa succederà sulla base delle perizie? La palla passa alla Procura di Siena. Ordinerà nuove indagini sulla base delle consulenze depositate oppure definirà il procedimento?
Perdita di controllo della handbike. È questa la causa dell’incidente nel quale Alex Zanardi, questa estate, è rimasto gravemente ferito.
L'esito delle perizie
Secondo le perizie di Dario Vangi, professore dell’Università di Firenze e consulente della procura della Repubblica di Siena, e del professor Mattia Strangi, docente all’Università di Bologna e consulente della difesa dell’autista del tir Marco Ciacci, unico indagato per lesioni gravissime, il tir viaggiava ad una velocità di 38 chilometri orari, mentre la handbike di Zanardi, che non avrebbe evidenziato guasti meccanici, percorreva la strada provinciale 146 di Pienza, a 50 chilometro orari, comunque al di sotto del limite di velocità consentito.
La dinamica
Per Strangi la dinamica dello scontro frontale è chiara. Alex Zanardi alla vista del mezzo pesante nella direzione opposta avrebbe tentato di svoltare a destra per allontanarsi dal centro della carreggiata. Il suo veicolo, però, sarebbe andato in sovrasterzo, ovvero avrebbe avuto un principio di testa coda che avrebbe determinato il ribaltamento del mezzo. Zanardi così cadde, finendo nella corsia opposta e battendo la testa contro il cerchione anteriore sinistro dell’autotreno.
Questo però non è lo scenario descritto dalla terza perizia depositata in Procura, cioè quella della famiglia Zanardi, parte offesa dell’inchiesta. Nell’ipotesi dell’ingegnere di Padova, Giorgio Cavallin sarebbe stata determinante un’invasione di corsia da parte del camion, aspetto non rilevato però in altre due consulenze tecniche.
Si passerà all'archiviazione?
Cosa succederà sulla base delle perizie? La palla passa alla Procura di Siena. Ordinerà nuove indagini sulla base delle consulenze depositate oppure definirà il procedimento? In quest’ultimo caso il Pubblico ministero potrebbe chiedere l’archiviazione per il camionista indagato oppure chiedere il rinvio a giudizio per lesioni colpose gravissime.
Sono passati più di tre mesi da quel tragico incidente del 19 giugno durante la manifestazione sportiva “Obiettivo Tricolore”, e mentre ancora si cerca di fare chiarezza, Alex sta lottando. Il 24 settembre scorso, l’ultimo bollettino medico del San Raffaele affermava l’inizio di “un ulteriore percorso chirurgico volto alla ricostruzione cranio facciale. Un primo intervento è già stato eseguito con successo, alcuni giorni fa, dal professor Mario Bussi ed è già in programmazione per le prossime settimane, un secondo intervento che sarà eseguito dal professor Pietro Mortini”.