Stadio "Euganeo", indagati anche il sindaco Giordani e l’assessore Bonavina
Le dichiarazioni del primo cittadino in merito all'indagine sulla Curva sud dell’Euganeo...
Solo ieri la Guardia di Finanza ha eseguito su disposizione del Gip un'ordinanza di quattro misure interdittive, due sospensioni dall'esercizio del pubblico ufficio di due funzionari comunali per cinque mesi, due che impongono il divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione per due imprenditori.
Oggi, invece, nell'ambito dell'indagine appena conclusa sull'appalto indetto dal Comune di Padova per il rifacimento della nuova curva sud dello stadio Euganeo, emergono nuovi dettagli. Si apprende, infatti, che tra gli indagati ci sono anche il sindaco Sergio Giordani e l'assessore Diego Bonavina.
Stadio "Euganeo", indagati anche il sindaco Giordani e l’assessore Bonavina
La vicenda è davvero delicata e merita senza dubbio qualche spiegazione. Partiamo dall'inizio. Le indagini, coordinate dalla Procura patavina ed eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Padova, hanno consentito di ipotizzare che l’amministratore della società appaltatrice del cantiere, con sede operativa nella provincia di Viterbo, avrebbe turbato la gara relativa ai lavori di rifacimento della nuova curva dello stadio Euganeo di Padova, rappresentando fraudolentemente una capacità imprenditoriale non corrispondente al vero, soprattutto attraverso la proposta di esecuzione dei lavori in tempi dimezzati rispetto a quelli previsti dal bando, ai fini della relativa aggiudicazione.
Queste le ipotesi a monte delle indagini, quindi. Inoltre, lo stesso soggetto, in concorso con l’altro imprenditore destinatario della misura interdittiva, operante nel bresciano, avrebbe posto in essere, in violazione del Codice degli appalti pubblici, atti simulati nell’esecuzione dei lavori tesi a celare contratti di subappalto non autorizzati, ricorrendo a subaffidamenti comunque soggetti alla disciplina autorizzativa atteso il superamento dei limiti di legge, avuto riguardo all’importo delle prestazioni affidate e all’incidenza del costo della manodopera e del personale.
Con riguardo ai due funzionari pubblici, invece, si è ritenuto che il responsabile unico del procedimento e il direttore dei lavori avrebbero agevolato la realizzazione di tali condotte, talvolta con il proprio contributo, non censurando le lacune procedurali in contestazione e non esercitando, al ricorrere dei presupposti, la facoltà legislativa di richiedere la risoluzione del contratto. Ora, a poche ore dall'esecuzione delle ordinanze da parte della Finanza, il primo cittadino di Padova ha inviato una missiva per commentare la vicenda che lo riguarda da vicino.
Dichiarazione del sindaco Sergio Giordani
"Come è stato reso noto oggi nell’ambito delle indagini che riguardano la Curva Sud dello Stadio Euganeo, è stato disposto il sequestro del cantiere e l’interdizione di due funzionari del Comune di Padova; l’atteggiamento dell’Amministrazione non cambia rispetto ai mesi scorsi: da un lato piena collaborazione con la magistratura, consapevoli che è anche nell’interesse dell’ente chiarire fino infondo la dinamica dei fatti, dall’altro la volontà di ultimare quest’opera che è utile alla città all’interno dei tempi possibili che ovviamente dovranno tener conto e rispettare scrupolosamente ogni prescrizione.
Sempre oggi, sono venuto a conoscenza di essere anche io indagato, nell’ambito di questa inchiesta, e con me anche l’assessore allo Sport Diego Bonavina, che gode della mia massima fiducia. Relativamente all’opera in oggetto, ritengo di essermi comportato nel rispetto della legge, impegnandomi come ogni sindaco, affinchè i lavori potessero concludersi nei tempi previsti.
Quello che desidero dire alle padovane e ai padovani è che in coscienza sono assolutamente sereno e consapevole di aver sempre agito nell’interesse pubblico, quindi ora con grande fiducia e come ogni cittadino, avrò modo di offrire ogni chiarimento nelle sedi preposte. Nello scorso mandato abbiamo messo in opera una mole impressionante di progetti, penso sia normale e doveroso che la magistratura svolga il suo ruolo di controllo, lo vivo come un fatto normale e sono a disposizione per offrire ogni elemento utile a fare chiarezza.
Chi mi conosce sa bene che, come Sindaco, nel mio ruolo di coordinamento e indirizzo ho sempre sollecitato gli uffici a rispettare i tempi di tutte le opere pubbliche, dalle più piccole alle più grandi, questo perché penso che sia mio dovere nella veste che ricopro, e anche nei confronti della città, far sì che al principio necessario del rispetto delle norme si affianchi quello dell’efficienza della macchina pubblica in un’ottica di accrescere la fiducia che la popolazione ha nell’ente. In questi 6 anni abbiamo affrontato tante difficoltà, dal Covid, all’aumento del costo delle materie prime, fino alla crisi energetica, io ho sempre lavorato per fare del mio meglio e con la massima correttezza affinché la città progredisca nel suo sviluppo e vada avanti la sua trasformazione. Questo spetta a un Sindaco e questo resterà il mio stile da Sindaco. Ferme restando le premesse di mia grande tranquillità e assoluta volontà di collaborazione con le Autorità competenti, rigetto fin da ora ogni strumentalizzazione politica e per il grande rispetto che porto verso la magistratura e in considerazione del fatto che vi sono delle indagini in corso, intendo mantenere la massima sobrietà e discrezione".
Dichiarazione dell’assessore allo sport Diego Bonavina
"Condivido completamente e faccio mie le parole del Sindaco Giordani, pur nelle note difficoltà congiunturali sull’opera in questione mi sono sempre dato come obiettivo l’esclusivo interesse della città dentro una dinamica che ho sempre ritenuto dovesse essere al contempo trasparente e rispettosa delle scadenze. Sono sereno e pronto alla più ampia collaborazione per fare chiarezza, questo è sempre stato il mio stile e continuerà ad esserlo".