La battaglia di Mattia contro la leucemia è finita: "Addio, il tuo coraggio ci ha insegnato tanto"
Questa mattina, nella chiesa di San Bonaventura, l'ultimo saluto al 12enne di Cadoneghe che ha lottato fino alla fine.
Una storia che ha commosso tutti quella del 12enne di Cadoneghe. Stamattina i funerali.
La battaglia di Mattia contro la leucemia è finita: "Addio, il tuo coraggio ci ha insegnato tanto"
Cadoneghe piange un suo giovanissimo concittadino. Un grave lutto ha infatti colpito la comunità padovana. Mattia Greggio aveva solo 12 anni e per metà della sua vita, da quando ne aveva sei, ha dovuto combattere una durissima battaglia contro la leucemia.
"L'ha fatto - assicurano quanti l'hanno conosciuto - con estremo coraggio. La comunità di Cadoneghe ricorderà Mattia domani (oggi, mercoledì, per chi legge, ndr.), in occasione dei funerali che si terranno nella chiesa di San Bonaventura, alle 9.45. Anche il Consiglio comunale, riunitosi ieri sera, ha voluto unirsi al dolore della famiglia osservando un minuto di silenzio".
Queste le parole di cordoglio del sindaco, Marco Schiesaro, cui si sono aggiunte quelle del presidente della Ragione, Luca Zaia. Una storia, quella del piccolo Mattia, che ha commosso tutti.
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"La storia di Mattia è di quelle che insegnano cosa sia la voglia di vivere, fino all'accettazione della propria malattia. Mattia Greggio avrebbe compiuto 13 anni il 3 agosto - il commento del Governatore - Lottava contro la leucemia dai 6 anni, metà della sua vita, sempre sorridente nonostante i continui ricoveri e la mancanza della scuola perché il suo sistema immunitario, troppo debole, non glielo consentiva. A giugno scorso - mesi dopo il trapianto di midollo con la mamma donatrice, e la successiva infezione da citomegalovirus - era dovuto ritornare in ospedale, da dove purtroppo non è più uscito".
«Il 6 luglio i medici hanno dovuto sedarlo per poterlo intubare e farlo respirare - hanno invece raccontato mamma e papà - Gli abbiamo spiegato cosa sarebbe accaduto e le sue ultime parole sono state “Ok. Va bene”. Aveva sempre accettato ogni cura possibile, perché voleva vivere. Ci ha dato un grande insegnamento: ad essere forti e coraggiosi, a non perderci mai d’animo. Molte persone buttano la propria vita, ma bambini come Mattia lottano strenuamente, ogni giorno, per rimanere qui, vivi, a godersi le piccole cose che solo quando non le hai più ti rendi conto di quanto siano importanti e preziose: una gita, una festa in famiglia, i giochi con gli amici, le risate».
"UN GRANDE, INFINITO ABBRACCIO ai genitori di Mattia. Quello che ha lasciato va oltre il dolore, oltre la malattia, e resterà loro per sempre", ha concluso Zaia.