di Alessandro Lanza
Era molto attesa, ecco la nuova ordinanza annunciata da Zaia: i dettagli.
Bollettino aggiornato
1.013.676 tamponi effettuati, positivi 19.327 (+9), isolamento 768 (-13), morti 2.024 (+1), ricoverati 169 (16 positivi al Covid), terapia intensiva 10 (2 con Covid), dimessi 3.611, nati 76.
“Conferma del trend positivo che abbiamo da molto, situazione sotto controllo e di tranquillità per il Veneto – ha detto Zaia – Resta il fatto che non bisogna abbassare la guardia, il virus come abbiamo visto circola ancora”.
Poi c’è il grande tema dei “contagi da fuori”, importati: “Non si parli di razzismo o altre menate, è solo una questione di salute pubblica”.
Il tema del virus “importato”
Sulla nuova ordinanza, prima di presentarla il Governatore ha voluto togliersi un sassolino dalla scarpa:
Non ho mai fatto retromarcia come hanno sostenuto alcuni, non ho mai annunciato venerdì scorso un nuovo lockdown o restrizioni a cittadini o attività – ha esordito Zaia – Dal 1 di luglio in Veneto abbiamo avuto 28 contagi, una inezia dal punto di vista epidemiologico: ma 15 di questi sono casi di virus importato”.
Ecco l’ordinanza
Poi ecco il tanto atteso provvedimento, che vuole rispondere proprio al problema emerso di chi “si porta a casa il virus” come successo per il manager vicentino:
- Obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni nei seguenti casi: contatto a rischio con chi già positivo al tampone; ingresso o rientro in Veneto da paesi diversi da quelli europei; compresenza di sintomi di infezione respiratoria o più di 37,5° di febbre;
- Isolamento in strutture extra alberghiere: in sostanza se c’è l’Ulss che fatica a mettere in isolamento persone nel domicilio, può trovare strutture ad hoc
- Obblighi per chi rientra dal’estero per lavoro: tutti quelli che entrano ed escono dal Veneto dopo un viaggio di lavoro in un paese diverso da quelli europei, scatta l’obbligo di tampone (2 a distanza di 5-7 giorni se primo negativo).
- Obbligo di denuncia e segnalazione: da oggi tutti quelli in isolamento vengono segnalati a sindaco, prefetto e autorità giudiziaria
- Rifiuto di ricovero: se uno è positivo ma rifiuta il ricovero, scatta d’ufficio la denuncia
- Sanzioni: mille euro di sanzione in caso di violazione dei punti 1 e 2, se si viola articolo 3 al datore di lavoro sanzione di mille euro per ciascun lavoratore dell’azienda; se un positivo va in giro c’è anche l’arresto e il carcere.
Mi auguro che poi dal Governo arrivi un decreto che imponga il “ricovero coatto”, ha concluso Zaia.