Scontro sul virus

Nuovo scontro tra virologi: Crisanti contesta Rigoli

Il microbiologo di Treviso aveva spiegato nella quotidiana conferenza stampa con il Governatore Luca Zaia che il grado di infettività del covid -19 è calato negli ultimi mesi

Nuovo scontro tra virologi: Crisanti contesta Rigoli
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Scontro tra scienziati sulla tesi dell'indebolimento del grado di infettività del covid -19.

Botta e risposta tra Crisanti e Rigoli

Galeotto è stato lo studio presentato dal dottor Rigoli, la settimana scorsa, nella consueta conferenza stampa con il Governatore Luca Zaia. Il coordinatore delle microbiologie della regione Veneto, assieme a colleghi dello Spallanzani e del San Matteo di Pavia, aveva sottolineato come nel monitoraggio dei 60mila tamponi effettuati a giugno sia emerso  "l'indebolimento del grado di infettività".

Andrea Crisanti, capo del del dipartimento di microbiologia e virologia di Padova, ha bollato queste affermazioni come "chiacchiere".

 "Chi parla dell'infettività di questo virus non sa quello che dice, perché l'infettività si misura sperimentalmente e sull'uomo non è possibile fare nessun esperimento e non esiste un modello animale. Senza numeri e senza misura non è scienza".

Così il prof ha stroncato l'ottimismo riguardo ad un possibile progressivo spegnimento del virus.

La replica del microbiologo

 "La bassa/assente infettività è stata valutata su due fronti - ha sottolineato  Roberto Rigoli, coordinatore delle microbiologie regionali - il primo, epidemiologico, monitorando i contatti stretti dei pazienti con carica bassa, il secondo seminando su colture cellulari i campioni appartenenti sempre a pazienti con c.t. alto (bassa carica). Sono i dati preliminari di un lavoro condotto dal prof. Baldanti che dimostrano che solo un'esigua minoranza di questi campioni risulta positiva in colture cellulari".

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