Situazione allarmante

Poliziotta chiede il Green pass: presa a pugni in faccia

Fsp Polizia: “Succederà spesso, aggredire gli operatori è diventato normale ma non si possono difendere”

Poliziotta chiede il Green pass: presa a pugni in faccia
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“Ci mancavano solo i controlli dei super green pass per esporre gli operatori di polizia alla violenza di tutti quelli che pensano sia assolutamente normale aggredire un pubblico ufficiale che sta facendo il lavoro per cui è pagato poco e male. E’ successo ieri a Padova, dove una collega è stata presa a pugni in faccia, è successo già in precedenza, e succederà molte altre volte, siamo pronti a scommetterci. Peccato che, come ormai è chiaro a tutti, quegli operatori non possano difendersi”.

AGGIORNAMENTO: La Questura di Padova rende noto che il cittadino straniero che nella mattinata di ieri aveva dato in escandescenze nell'atrio dell'Ufficio Immigrazione, colpendo al volto una Poliziotta, nella mattinata odierna è stato processato per direttissima dal Tribunale di Padova e condannato ad otto mesi di reclusione. L'Autorità giudiziaria, su richiesta della Questura, ha concesso immediato nulla osta all'espulsione. Lo straniero sarà quindi condotto nel pomeriggio presso il CPR di Gorizia in attesa di essere imbarcato su un volo diretto nel paese di origine.

Poliziotta chiede il Green pass: presa a pugni in faccia

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo il grave episodio avvenuto ieri a Padova, dove una poliziotta dell’ufficio immigrazione è stata aggredita con un violento pugno al volto da un 25enne inferocito perché stava mostrando il Green pass all’ingresso ma l’app non riusciva a leggerlo.

“Non lo diremo mai abbastanza – aggiunge Mazzetti -: non solo non è chiaro che non si deve arrivare ad alcun tipo di contatto con i poliziotti, e meno che mai picchiarli; ma è addirittura considerato del tutto normale fare resistenza, rifiutarsi di fare ciò che viene legittimamente richiesto, aggredirli in ogni modo.

Probabilmente perché le cronache giudiziarie hanno consolidato un certo senso di impunità, nonché perché una certa mentalità che criminalizza i poliziotti a prescindere continua a produrre effetti nefasti fra i quali, ovviamente, quello di rendere sempre più difficile agli operatori difendersi quando vengono attaccati, a fronte di una politica ammantata di ipocrisia che non trova il tempo e il modo di fornire gli strumenti operativi e normativi necessari ai suoi Servitori”.

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