Spese natalizie

Quanto "vale" il Natale in provincia di Padova? Ve lo dice Confartigianato: 364 milioni di euro

Boschetto: “Molti i motivi per comprare artigiano: invitiamo tutti a fare un acquisto di qualità nelle nostre botteghe”.

Quanto "vale" il Natale in provincia di Padova? Ve lo dice Confartigianato: 364 milioni di euro
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È la spesa prevista per l'acquisto di prodotti e servizi tipici del periodo natalizio.

Quanto "vale" il Natale in provincia di Padova?

364 milioni di euro: a tanto ammonta la spesa prevista per l'acquisto di prodotti e servizi tipici del periodo natalizio, in provincia di Padova. Un giro d’affari che interessa complessivamente oltre 6.300 imprese artigiane che occupano 24.559 addetti.

“Sono molti i motivi per comprare artigiano – spiega Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Padova-. L'invito è fare un acquisto di qualità nelle nostre botteghe, protagoniste in questi giorni di festa. Per rafforzare questo messaggio, abbiamo promosso la campagna social #acquistiamolocale che promuove, in tutta la regione, le nostre attività per i regali delle prossime festività. I nostri artigiani ci sono: dalla pasticceria, bevande, a tutto l’alimentare in genere, libri e poi cravatte, vestiti e prodotti sartoriali, prodotti per la casa e l’ufficio, complementi d’arredo e artigianato locale oltre ai vari servizi alla persona. Dobbiamo tutti – conclude Boschetto – fare uno sforzo e sostenere il lavoro dei nostri produttori e attività di “quartiere”, identità dei nostri territori, patrimonio di cultura e saper fare”.

Sulla cifra totale, 224 milioni serviranno per acquistare alimentari e bevande, 139 per altri prodotti e servizi. Il quadro emerge dall'ultima analisi dell'Ufficio studi di Confartigianato (dati Istat sui consumi delle famiglie).

La scelta non manca: cioccolatini, panettoni, torroni. Ma anche conserve, dolci e salate. Oppure un gioiello, un giocattolo, un accessorio, un abito pregiato. Un utensile o un oggetto di qualità. In provincia di Padova, le imprese artigiane che realizzano prodotti o servizi tipici dell'offerta natalizia sono il 29,6% dell'artigianato complessivo ed occupano il 35% degli addetti che lavorano nel comparto artigiano.

“C'è ben più di un motivo per regalare un prodotto o un servizio artigiano – spiega Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Padova e Veneto – Materie prime di ottima qualità, una lavorazione attenta e precisa. Ma anche l'originalità, che nasce dall'incontro tra tradizione, creatività e innovazione, che solo un artigiano sa mettere insieme con maestria. E ancora, l'ascolto della persona, da cui spesso deriva la fornitura personalizzata di un prodotto o di un servizio. Anche per questo Natale, dunque, l'invito è quello di scegliere un regalo artigiano nelle nostre botteghe, in questi giorni protagoniste in tutte le strade ed i mercatini di Natale delle nostre città e paesi, acquistando il meglio del made in Veneto e contribuendo a valorizzare tutte quelle piccole produzioni che muovono l'economia della regione”.

Una buona parte dell'offerta artigiana natalizia si concentra nella ristorazione, alimentare e bevande: sono 1.174 le realtà attive in questi settori nella nostra provincia e vi lavorano quasi 5.517 persone. Di queste imprese, in particolare, 698 sono ristoranti (2.689 addetti), 297 sono specializzate in prodotti da forno (1.634 addetti) e 128 tra salumifici, caseari e altri prodotti alimentari (415 circa addetti).

“Imprese, queste ultime, straordinariamente orientate alla clientela – conclude Boschetto-. Nel 2020 si stima che in regione siano interessate da uno shock di maggiori costi delle materie prime di 700 milioni di euro su base annua. Ma le tensioni di prezzo a monte della filiera della produzione alimentare non si stanno scaricando sul consumatore finale, in una fase ciclica dei consumi ancora debole. Nonostante la ripresa in corso, nei primi tre trimestri del 2021 la spesa per consumi di beni non durevoli rimane dello 0,4% inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019. Sul fronte dei prezzi al consumo, quelli dei prodotti di pasticceria fresca salgono dell’1,4%, come un anno fa; analoga variazione per il pane (era +0,7% un anno prima) mentre le consumazioni di prodotti di gelateria e pasticceria si fermano al +1,2%, in calo rispetto al +2,2% di ottobre 2020. Rimane inferiore ai due punti percentuali la dinamica per ristoranti (+1,8%, era +1,0% a ottobre 2020) e pasto in pizzeria (+1,6%, a +1,0% ad ottobre 2020)”.

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