Contagi primo bilancio dopo riaperture. Zaia: “Nessun nuovo focolaio”
Dopo 10 giorni dalle prime riaperture del 4 maggio
Consueto punto stampa con il presidente della Regione Zaia dalla sede della Protezione civile di Marghera.
Il bollettino aggiornato
Si parte come sempre dai numeri: 474.912 tamponi effettuati (oltre 11mila in più), 18.845 (+32) positivi, in isolamento 4436 (-76), ricoverati 685, terapia intensiva 62 (di cui 36 negative), dimessi 3.105 (+25), morti in ospedale 1.290 (1.743 in totale), nati 92.
“Oggettivamente ricoveri e terapie intensive stanno calando drasticamente per fortuna – ha detto Zaia – Sono passati 10 giorni da prime riaperture e si può dire che se problema era reinfezione dopo il 4 maggio ad oggi non ci sono casi di piccoli focolai o altri segnali preoccupanti, anche se virus è ancora presente sul territorio”.
Case di riposo
In molti, in particolare i parenti che vivono da mesi una situazione di grave disagio, stanno chiedendo quando si potrà tornare a far visita ai parenti nelle Case di riposo, sollecitando Zaia sull’argomento:
“Il protocollo c’è già, bisogna riaprire ma dobbiamo anche stare attenti e andarci coi piedi di piombo”, ha confermato il Governatore.
In sostanza al momento non c’è ancora una data precisa per le visite dei parenti.
Linee guida
Si è tornati poi a discutere delle linee guida fornite dall’Inail, che Zaia ha sottolineato non andare bene per il Veneto: “Sono inapplicabili o se si devono applicare, non si riapre“. Non è un gioco a premi, l’algoritmo sta andando bene. Annunciate per oggi, quelle venete sono però ancora in fase di elaborazione per “uniformarci anche alle altre regioni su vari temi come le spiagge”.
“In teoria le Regioni potranno fare una loro ordinanza dopo il Dpcm del Governo in senso più estensivo e noi siamo pronti con riaperture anche dei centri sportivi, piscine e palestre – ha confermato Zaia – Abbiamo le nostre linee guida, ma ci deve essere nel Dpcm la possibilità giuridica di andare per la nostra strada”.
Zaia poi ha tenuto a ribadire che le linee guide Inail “sono discrezionali”, influenzate dal fattore umano. “Ci vuole un approccio più mitteleuropeo, senza troppe restrizioni che rendano ripresa impossibile: le linee guida Inail devono essere facoltative, altrimenti siamo fermi lì”. Infine un annuncio sulla possibile ordinanza veneta: “Noi apriremo tutto, anche i Grest e i centri estivi e vediamo cosa ci dice il Governo”.
Regolarizzazione immigrati: “Sbagliata”
Sollecitato sul tema del momento, ovvero la sanatoria per gli immigrati che lavorano nei campi, Zaia è stato netto:
“Ci sono due aspetti: c’è bisogno di manodopera e dovremmo chiedere ai nostri ragazzi veneti se davvero non c’è nessuno che vuole lavorare. Poi c’è un altro tema, che è l’inquadramento da qui a pensare a sanatoria ce ne corre, fossi stato io ministro dell’Agricoltura non lo avrei mai fatto, passa il messaggio che qui nessuno ha più voglia di lavorare ed è sbagliato”.