Covid, Zaia avverte i veneti: "Senza mascherina torniamo al 2020" | + 336 positivi | Dati 2 novembre 2021
Il sistema sanitario della regione, attualmente, regge ma c'è una discreta preoccupazione...
Il punto della situazione sulla pandemia in Veneto. 7 milioni, 111mila e 155 i tamponi molecolari effettuati, 8 milioni, 973mila 893 quelli rapidi. 481mila e 158 i positivi in totale dal 21 febbraio 2020.
Covid, Zaia avverte i veneti
I positivi attuali, oggi, sono 11mila e 003, per effetto anche di una campagna di screening molto più aggressiva. 336 i positivi nelle ultime 24 ore per un'incidenza al 2,13 per cento. Il cluster di Conselve, 64 anziani, sta alzando un po' la media. I ricoverati in totale per Covid sono 257, più 9. In area non critica sono 218, in terapia intensiva erano 39. L'aumento è netto in entrambi i fronti. Anche se al momento il sistema tiene. Terapie intensive non Covid sono 356. Totale dei decessi dall'inizio della pandemia: 11mila e 834, più uno in 24 ore.
"Il dibattito si fa molto interessante sulle terapie domiciliari - ha spiegato il Governatore Luca Zaia nel consueto punto stampa sulla pandemia - I numeri sono piuttosto chiari in questo caso: su 481mila e 158 positivi in totale dall'inizio dell'emergenza sanitaria, sono 23mila e 729 i dimessi (quindi curati nei nosocomi) dagli ospedali in assoluto in Veneto.
Quindi non è vero che le terapie in casa non si effettuano. Ma si deve tener conto di un aspetto: questi protocolli si attuano sulla base dei farmaci disponibili. Curare a casa non è sufficiente: è una suggestione".
"Se non usiamo la mascherina all'aperto e al chiuso, in presenza di assembramenti, aumentiamo i contagi. Oggi la situazione è sotto controllo solo grazie ai vaccini - ha continuato - Questo fa la differenza. Nessuna vaccinazione al mondo raggiunge il goal del 100 per cento, ma questo rende il virus ancora presente. Siamo ancora in pandemia, non ce lo dimentichiamo. Abbiamo aumentato la potenza della macchina di screening, proprio per tracciare.
Questa mattina c'è stata una riunione importante: è emersa una situazione di tenuta a livello ospedaliero. Ma i contagi sono in aumento a causa delle tante manifestazioni. Viene detto che non siamo liberi: ma senza mascherina torniamo al 2020. Dall'altro lato i vaccinati pensano di essere immuni. Ma non è così, il siero serve per limitare il peggio della malattia. Corretto dire che dobbiamo metterci del nostro nella tutela della salute degli altri".
L'invito ai cittadini, poi è stato quello di provvedere alla vaccinazione antiinfluenzale e anche contro il Covid. Ma il Governatore non si è limitato a questo appello.
"Siamo moderatamente preoccupati - ha proseguito - Una goccia dopo l'altra temiamo una marea. Noi vogliamo la regressione dell'infezione. I direttori sanitari hanno confermato la sostenibilità del sistema in questa fase. Abbiamo chiesto una spinta maggiore per per la terza vaccinazione, che tocca i nostri anziani e i fragili. Giro di boa nelle Rsa attorno al 10 novembre. Comincia a esserci letteratura scientifica sul tema dei test sierologici.
Valutare la carica anticorpale dei cittadini, per andare incontro alle necessità delle persone. Noi abbiamo il dovere di dire se questa indagine di massa si può fare. E soprattutto se ha senso farla. Quanto costerebbe? La comunità scientifica nazionale cosa ci dive su questo aspetto? Chiediamo una risposta.
Dobbiamo essere prudenti, la stagione è quella più critica. Non abbassiamo la guardia. Lo dico nella libertà di uscire e di manifestare. Se manifesti ti metti la mascherina: a Trieste c'è un grosso cluster. Cose che andrebbero evitate. Se l'ospedale si deve orientare sui malati Covid vengono abbandonate le altre patologie".