Assalto Cgil Roma, video e foto delle sedi aperte nel Padovano: "Nessuna paura contro intimidazioni squadriste"
Non si è fatta attendere la risposta della maggiore Camera del Lavoro della CGIL del Veneto. Ma Forza Nuova rincara: "Non ci fermeremo".
Ieri solidarietà trasversale alla Cgil anche nel Padovano con tutte le sedi aperte in risposta all'assalto alla sede avvenuto sabato a Roma.
Assalto Cgil Roma, le foto delle sedi aperte
Tutte le sedi padovane della CGIL aperte ieri mattina, domenica 10 ottobre 2021, e per l’intera giornata, in risposta ai gravi avvenimenti di Corso d’Italia a Roma.
"Giornata importante quella di ieri, con una risposta unita e compatta contro l'attacco di stampo squadrista subito dalla Cgil, sabato a Roma. Una forte risposta proveniente da tutta Italia. Ringraziamo le compagne e i compagni che ieri, con la loro pacifica ma ferma presenza, da tutte le sedi nella nostra provincia si sono uniti a questa risposta di netto rifiuto alla violenza fascista. E grazie a chi ha cantato "Bella Ciao" che resta sempre una bellissima canzone che emoziona".
Come qui, nel video, ad Albignasego
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Non si è fatta attendere la risposta della maggiore Camera del Lavoro della CGIL del Veneto che già nella serata di sabato aveva annunciato che tutte le sedi della provincia sarebbero rimaste aperte “a presidio della democrazia".
"Contro le intimidazioni squadriste che ci riportano indietro di un secolo: nessuna paura, nessun passo indietro. Più unita che mai la Cgil c'è! Carrellata di compagne, compagni, amiche e amici, personalità politiche e delle Istituzioni, venute oggi presso la sede della Camera del Lavoro di Padova a portare la loro solidarietà dopo il vile attacco squadrista di ieri a Roma".
La solidarietà del capogruppo Pd in Regione
E sempre ieri mattina il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Giacomo Possamai, si è recato nelle sedi della CGIL di Noventa Vicentina e di Vicenza per esprimere solidarietà al sindacato dopo il "vile attacco squadristico subito ieri a Roma. Quelle scene mi hanno ricordato l’attacco a Capitol Hill del gennaio scorso: quando vengono attaccati i luoghi della democrazia, e le sedi sindacali sono pienamente tra questi, la risposta deve essere ferma e unitaria da parte di tutte forze politiche e di tutte le istituzioni. Sciogliere Forza Nuova - ha sottolineato Possmai - e tutte le formazioni politiche che si richiamano in maniera esplicita al fascismo non è più rinviabile: si tratta semplicemente di far rispettare la Costituzione".
Forza Nuova: "Non ci fermeremo"
Una nota è stata diffusa a livello nazionale proprio ieri, dopo i gravi fatti di sabato scorso, da Forza Nuova, sottoscritta da Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Pirillo, Stefano Saija:
Il regime è in difficoltà, la giornata romana di ieri fa da spartiacque tra vecchio e nuovo, ma media mainstream, questure e partiti del sistema non sono in grado di leggere i fatti, (perché non gli conviene e hanno paura), e danno la croce addosso ad un movimento politico che non rappresenta che una piccolissima componente delle centinaia di migliaia di italiani esasperati, perché minacciati nello stesso diritto elementare al lavoro e alla sopravvivenza, che hanno invaso prima piazza del popolo e poi le strade del centro della Capitale per puntare ai palazzi dell’odiato potere.
Vecchi metodi che non hanno più alcun effetto, gli italiani sono uniti e determinati come non mai. Dell’antifascismo, e con esso delle vecchie categorie ideologiche del secolo scorso, buone solo a favorire gli interessi del divide et impera, al popolo attaccato con violenza e ferocia inaudite dal regime - e non solo in piazza, come tutti hanno potuto vedere, ma nei diritti fondamentali e naturali – non interessa nulla. Il popolo deve solo difendere con le unghie e con i denti la propria libertà e non è certo arrestando alcuni nostri dirigenti che il sistema impaurito e nervoso potrà fermarlo; nemmeno lo scioglimento di FN potrebbe invertire la rotta di quanto sta avvenendo e avverrà nelle prossime settimane.
La violenza viene dal potere, il popolo si difende perché ha il dovere di resistere. Mesi di piazze pacifiche non hanno fermato l’attuazione accelerata del Great Reset, ora la musica è cambiata e il direttore d’orchestra e compositore è solo il popolo in lotta - costretto a difendersi dalla ferocia unanime di chi dovrebbe rappresentarlo, l’attacco alla CGIL rientra perfettamente in questo quadro analitico - che ha deciso di alzare il livello dello scontro. Da domani, dal 15 ottobre, e fino a che il green pass non verrà ritirato definitivamente la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi.