Abusi sessuali sulla figlia e l'amichetta, 50enne in carcere: le madri sapevano
L'indagine partita dalla segnalazione di una psicologa che aveva in cura una delle minori oggetto delle attenzioni morbose dell'uomo.
Custodia cautelare in carcere nei confronti di un ultra cinquantenne di Abano Terme, con pregiudizi di polizia e penali, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale aggravata e continuata.
Abusi sessuali sulla figlia e l'amichetta, 50enne in carcere
Ad esito di attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Padova, personale della Squadra Mobile – Sezione reati contro la persona ed in danno di minori della Questura di Padova ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Padova nei confronti di un ultra cinquantenne di Abano Terme, con pregiudizi di polizia e penali, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale aggravata e continuata.
L’attività di indagine è stata avviata a seguito di una segnalazione del maggio scorso da parte di una psicologa della U.O.C. psichiatrica dell'Azienza Ospedale di Padova, relativa ad alcune circostanze emerse in sede di colloqui intercorsi con una minore in cura per disturbi del comportamento alimentare, ovvero alle confidenze che quest’ultima aveva fatto a proposito delle attenzioni di natura sessuale di cui era stata oggetto (la prima volta all’età di 10 anni) da parte del padre di un'amica, la quale a sua volta le aveva confidato di essere stata anch’essa oggetto di analoghe, morbose attenzioni.
I riscontri sugli abusi
Al fine di verificare la fondatezza della notizia di reato, la Procura della Repubblica ha richiesto e delegato alla Squadra Mobile attività di intercettazione nei confronti dei soggetti coinvolti nei fatti, puntualmente narrati dalle due minori (oggi adolescenti) anche dinanzi ai poliziotti ed a personale specialistico in sede di cosiddetto “ascolto protetto” nei locali in Questura a ciò dedicati.
Sono stati puntualmente ricostruiti diversi episodi di violenza, consumati tra il 2016 ed il 2019, consistiti per lo più in palpeggiamenti e movimenti insidiosi, compiuti dall’uomo di sorpresa, anche mentre le minori dormivano, con chiaro intento sessuale.
Le mamme sapevano
Ad emergere è stata poi la consapevolezza da parte delle madri delle due minori del grave tenore delle accuse da queste ultime mosse e nonostante ciò la volontà di fornire una versione, quantomeno allineata, tanto che una delle madri provvedeva a registrate di nascosto un colloquio intervenuto con la Polizia giudiziaria al fine di condividerne il contenuto con l’amica (moglie dell’indagato). Tale ultima condotta ha portato alla sua iscrizione per il reato di favoreggiamento personale.