Covid, Zaia: “Esenzione ticket al via per chi ha contratto il virus” | +274 positivi | Dati 21 maggio 2021
Tanti i temi trattati, dai numeri del contagio che determinano l'andamento della pandemia a quelli della campagna vaccinale, che descrivono, invece, la probabile parabola di uscita dall'incubo. E si è parlato anche di medici "no vax": il 10 per cento dei sanitari non ha ricevuto la propria dose
Appuntamento ormai quotidiano con il punto stampa da Marghera per analizzare l’andamento dell’emergenza sanitaria Covid 19 in corso e approfondire i temi più importanti legati alla gestione della pandemia. Ieri Zaia non c’era perché ha dovuto incontrare l’ambasciatore americano in visita in Veneto.
Bollettino aggiornato
Sono 4670405 tamponi rapidi in totale, 5287353, invece, i test molecolari. I positivi nelle 24 ore sono 274, individuati attraverso 31mila 295 tamponi, con incidenza dello 0,87 per cento. Questo è il dato migliore dall’inizio della pandemia. I positivi in totale sono 421mila 557, ad oggi sono 11mila 791: in una settimana si sono dimezzati.
I ricoverati sono 868, meno 35 cosi suddivisi: in area non critica 770, meno 34, in terapia intensiva sono 98, meno uno. Terapie intensive non Covid sono 321: mediamente il Veneto ha da 250 a 300 persone in terapie intensive. Questo dato significa che gli ospedali sono a pieno ritmo, vuol dire che sono riprese le attività operatorie. Decessi: 11mila 521, più 14 in 24 ore. Il Veneto è l’ottava regione in Italia per la mortalità: 3milioni e 400mila morti in tutto il mondo. L’Oms ha dichiarato che i morti siano 3 o 4 volte superiori rispetto a quanto comunque dichiarato. I dimessi sono 21mila 483.
“Siamo zona bianca sulla carta, di fatto ma non di diritto – ha spiegato il Governatore Luca Zaia – Abbiamo 0,74 di Rt, 44,9 positivi su 100mila abitanti. Siamo sotto le soglie critiche di riempimento degli ospedali: 9 per cento delle terapie intensive, e 9 per cento nell’area non critica. Non è la festa della liberazione, dobbiamo ancora stringere i denti, siamo aiutati dalla macchina della sanità del Veneto che funziona. Una macchina eccezionale.
Abbiamo anche una campagna vaccinale che corre, con quasi 2milioni e mezzo di dosi inoculate. Non abbassiamo la guardia, portiamo la mascherina: in futuro sarà come l’ombrello, lo useremo quando servirà. Quando il 50 per cento della popolazione sarà vaccinata si potrà evitare l’uso del dispositivo, ma al momento dobbiamo ancora farlo“.
Le vaccinazioni sono uno strumento essenziale per uscire dall’incubo. Il 97,8 per cento degli over 80 è stato vaccinato. Il dato dei 70enni invece si “ferma” all’84,7, che diventa l’80,1 per gli over 60, il 60 per cento per i 50enni, e il 40 per cento, infine, per i 40enni. E proprio per questa ultima categoria c’è un avviso da parte del Governatore Zaia: “Ci sono ancora più di 40mila posti liberi, almeno fino al 16 giugno”.
“Ricordo che c’è l’esenzione ticket per due anni per chi ha avuto il Covid – ha chiarito – Anche se devo ammettere che per me l’esenzione dovrà essere per sempre. Il Covid è bastardo, non è una semplice tosse: alcuni pazienti sono usciti dall’ospedale che non riusciva nemmeno a camminare. “
Altro argomento “caldo” è quello dell’iniziativa tutta targata “made in Veneto“, di permettere ai viaggiatori in arrivo in regione di ottenere una dose di siero.
“E’ un atto di cortesia per chi sceglie di trascorrere del tempo in Veneto – ha chiarito Zaia – questo è uno degli aspetti che caratterizzano l’idea promossa dai vertici della Regione, di “donare” ai turisti una dose di vaccino, rilasciando poi un ticket ufficiale per poter fare la seconda dose nel proprio Paese“.
Ultimo aspetto, ma non meno importante, è quello dei non vaccinati. In particolare, si è parlato dei medici che hanno deciso di non sottoporsi all’inoculazione del siero. Seppure il Governatore non si sia schierato apertamente, ha spiegato che anche il dato dei “medici no vax” veneti sia in linea con quello emerso in tutta Italia. Nella Regione circa il 10 per cento dei sanitari non ha ricevuto la propria dose, chi per scelta, chi, però, per necessità.