Il video e le foto del flash mob degli esercenti che hanno "rallentato" il traffico a Padova
Contestata in particolare la decisione del Governo di non consentire la riapertura all'interno dei locali: "Illogico e discriminante".
Stamattina la manifestazione degli esercenti pubblici di Padova patrocinata da Appe. Un rallentamento della viabilità in alcuni punti nevralgici per chiedere aiuti concreti e richiamare l'attenzione sulla disastrosa situazione di molte attività.
Il video e le foto della manifestazione di stamattina
E' stata una manifestazione di protesta civile, garbata, composta ma sicuramente decisa. Questa mattina, lunedì 26 aprile 2021, dalle 10,30 alle 11,00 è stato rallentato il traffico in 5 punti nevralgici e strategici per la viabilità ordinaria del Comune di Padova (via fra Paolo Sarpi; via Volturno; via Venezia; via del Plebiscito; via Adriatica) ma a parte qualche "asso del volante" che si è subito spazientito ed ha suonato il clacson e ha lanciato qualche ingiuria all'indirizzo dei manifestanti, la maggior parte degli automobilisti in coda hanno espresso la massima SOLIDARIETA' verso una categoria massacrata da provvedimenti GOVERNATIVI ILLOGICI, PENALIZZANTI E DISCRIMINANTI.
"A queste persone, alle quali è stato consegnato un volantino illustrativo, APPE dice GRAZIE grazie per la pazienza e grazie se vorranno anche loro unirsi al nostro coro di proteste inviando un'email all'ufficio di segreteria del CONSIGLIO DEI MINISTRI (uscm@palazzochigi.it)".
"In un momento che possiamo definire storico - sottolinea il vice presidente vicario APPE Giuliano Lionello Al Pirio - abbiamo potuto condividere con i colleghi un evento utile a poter trasmettere ai cittadini il nostro momento di difficoltà personale e professionale. Tutto in modo civile e pacifico".
"La nostra protesta va nella direzione della sicurezza - enfatizza il vicepresidente APPE Matteo Toniolo - chiediamo che le regole siano condivise e discusse prima della pubblicazione: solo così si potrà avere una visione d'insieme del problema e delle sue soluzioni. Imporre regole surreali porta solo ad aumentare le difficoltà di una categoria in ginocchio".
Più articolato il ragionamento di Fede Luni, componente del Consiglio di Presidenza:
"Chiediamo programmazione, aiuti concreti, piani studiati per la ripartenza, sostegno ai dipendenti, una politica attenta anche alla salute economica del paese. In questi 14 mesi c'è sempre stata e continua ad esserci poca chiarezza. Decreti che vengono "annunciati" e che poi arrivano in ritardo, bozze di circolari ministeriali con chiarimenti che vengono pubblicizzate per poi essere modificate e protocollate, poi bisogna aspettare le FAQ... che arrivano dopo che i Decreti sono già entrati in vigore, e poi non dimentichiamoci dell'attesa per la "strega-comanda-color"... E aggiungiamo anche le esternazioni e i pareri di alcuni esponenti politici o ministri che non fanno altro che alimentare confusione e disorientamento (nella fattispecie, per quel che riguarda il coprifuoco). L'ennesima beffa è l'ultimo Decreto in vigore da oggi: più della metà dei pubblici esercizi non potrà lavorare perché non hanno uno spazio esterno a disposizione. Anche per chi potrà aprire la situazione sarà un misto di incertezza e speranza nel meteo, vivendo alla giornata. Anche le lampadine, con gli interruttori a metà, si bruciano...".
C'è sempre una prima volta...
Si è trattato della prima manifestazione di bar e ristoranti in 70 anni di APPE: senza assembramenti, con partecipanti numerati e identificati, distribuiti in 5 punti nevralgici di Padova.
"Chiediamo programmazione, aiuti concreti, piani studiati per la ripartenza, sostegno ai dipendenti, una politica attenta anche alla salute economica del paese. In questi 15 mesi c'è sempre stata e continua ad esserci poca chiarezza. Decreti che vengono "annunciati" e che poi arrivano in ritardo, bozze di circolari ministeriali con chiarimenti che vengono pubblicizzate per poi essere modificate e protocollate, poi bisogna aspettare le FAQ...che arrivano dopo che i Decreti sono già entrati in vigore, e poi non dimentichiamoci dell'attesa per la "strega-comanda-color"...
E aggiungiamo anche le esternazioni e i pareri di alcuni esponenti politici o ministri che non fanno altro che alimentare confusione e disorientamento. L'ennesima beffa è l'ultimo Decreto in vigore da oggi: più della metà dei pubblici esercizi non potrà lavorare perché non hanno spazio uno esterno a disposizione. Anche per chi potrà aprire la situazione sarà un misto di incertezza e speranza nel meteo, vivendo alla giornata. Anche le lampadine, con gli interruttori a metà, si bruciano...
E ancora:
"Grazie alle decine di esercenti che stamattina hanno contribuito a portare all'attenzione dei media lo stato del settore: grazie per averci messo la faccia, anche a nome dei colleghi che non hanno potuto o voluto presenziare.
Grazie alle forze dell'ordine che hanno vigilato affinché tutto procedesse per il meglio. Grazie agli automobilisti, che hanno sopportato qualche disagio (beh... qualche insulto l'abbiamo preso, ma sono stati molto di più gli incoraggiamenti ad andare avanti con le legittime richieste della categoria).
Grazie anche a chi vorrà condividere questo post, contribuendo a diffondere le aspettative degli esercenti, dei loro collaboratori, dei loro famigliari, dei loro dipendenti, dei loro fornitori, dei loro clienti e di tutti quelli che, in qualche modo, hanno a che fare con lo splendido mondo dei pubblici esercizi.