Altissimo rischio valanghe

Veneto, inizio inverno tra i più nevosi degli ultimi quindici anni

Conseguenza delle abbondanti nevicate e del consistente manto nevoso non ancora consolidatosi è l'elevato pericolo di valanghe, che è salito a grado 4 (forte) su una scala da 1 a 5.

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Dopo le abbondanti nevicate del fine settimana, le condizioni di innevamento della montagna veneta risultano eccezionali.

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Veneto, altissimo rischio valanghe

A 1500 metri di quota il manto nevoso raggiunge e supera quasi ovunque i 150 cm, mentre a 2000 metri, e in qualche località prealpina anche a quote inferiori, supera i 200 cm. Si tratta di uno degli inizi di inverno più nevosi degli ultimi 10/15 anni, richiamando gli eccezionali inverni del 2013/14 e soprattutto del 2008/09, quando, come in questo caso, si ebbero ingenti nevicate già a partire dall'inizio di dicembre.

Conseguenza delle abbondanti nevicate e del consistente manto nevoso non ancora consolidatosi è l'elevato pericolo di valanghe, che è salito a grado 4 (forte) su una scala da 1 a 5. Si raccomanda quindi la massima prudenza in caso di frequentazione degli ambiti non controllati della montagna e di consultare il bollettino Neve e valanghe di Arpav per avere informazioni sulla situazione del manto nevoso. Cosa ci si deve aspettare, dunque, per i prossimi giorni?

Martedì 5 dicembre 2021

Per la giornata di domani, martedì 5 gennaio 2021, resta alta l'allerta. Soprattutto per quanto riguarda le Dolomiti. Il peridcolo di valanghe, infatti, è altissimo, grado quattro su una scala da 1 a 5. Neve fresca prevista: da uno a cinque centimetri a 1500 metri. Ambiti di pericolo: vie di comunicazione in quota. Anche per quanto riguarda le Prealpi il rischio valanghe è altissimo, grado 4 sulla scala da 1 a 5. Neve fresca prevista dai 5 ai 10 centimetri a 1500 metri. Ambiti del pericolo: vie di comunicazione in quota.

Mercoledì 6 dicembre 2021

Per la giornata di mercoledì 7 gennaio 2021 il pericolo di valanghe sulle Dolomoti inizierà a calare, per assestarsi su un rischio moderato di grado due. Restano sempre le vie di comunicazioni in quota gli ambiti del pericolo. Stesso scenario anche per le Prealpi, con graduale diminuzione del rischio valanghe. Ambiti del pericolo: zone non controllate.

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Il bollettino Arpav

Nelle ultime 48 ore sono caduti oltre 80 cm di neve fresca (Falcade, Pecol di Zoldo, Ra Vales, Campomolon) sulla montagna Veneta. La neve è arrivata a bassa quota (16 cm a Feltre, 36 ad Agordo) con apporti già di 40 cm a 1000 m. La prima neve (venerdì) è stata molto soffice mentre nelle ultime 24 ore, in seguito all’innalzamento del limite neve/pioggia è umida a bassa quota e leggermente umida in superficie fino a 1200 m di quota.

Il rialzo termico sta favorendo l’assestamento e il graduale consolidamento della neve fresca con la neve di inizio settimana. Il manto nevoso è comunque debolmente consolidato sulla maggior parte dei pendii ripidi e il grado dipericolo è 4-forte. Sono attese valanghe, anche molto grandi, lungo i canaloni e i versanti abitualiintutte le esposizioni e quote.

In sintesi

Lentamente il tempo va migliorando con temperature in calo. Per martedì sera è atteso un lieve e temporaneo peggioramento con 5-10 cm di neve fresca. Con il ritorno del sole, saranno più frequenti gli scaricamenti e le valanghe spontanee lungo i canaloni abituali e versanti ripidi alla basedelle rocce.

Le valanghe, lungo i percorsi abituali e noti, potrannoarrivare anche a fondovalle. L’instabilità della neve è nel contatto fra la neve delle ultime 24 ore/neve di inizio settimana e fra questa ultima e la neve di inizio dicembre (instabilità molto profonda). Oltre il limite del bosco, potranno verificarsi singoli distacchi provocati da valanghe già con debole sovraccarico (singolo sciatore, escursionista con racchette da neve) lungo i pendii molto ripidi. Pericolo di valanghe 4-forte, in diminuzione da mercoledì a3-marcato.

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