Arraffatutto

Quando la badante si insinua come virus per distruggere una famiglia

La tecnica: convincere l'anziano di turno di essere solo e malvoluto dai parenti per poi farsi intestare tutti i suoi beni.

Quando la badante si insinua come virus per distruggere una famiglia
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Hanno approfittato della fiducia concessa loro da due anziani fratelli di 90 e 89 anni per appropriarsi della somma di 114mila euro tramite lasciti testamentali, immobiliari e deleghe per la gestione del patrimonio bancario. Due badanti di origini rumene sono state poste agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico per i reati di circonvenzione d'incapace continuata, aggravata e in concorso: approfittando delle minorate facoltà psicofisiche dei due anziani, le due assistenti domiciliari avevano fatto credere loro di essere soli, abbandonati e malvoluti dai parenti e che solo quest'ultime, in qualità di badanti, sarebbero state sempre pronte ad accudirli.

Badanti distruggevano famiglie per portarsi via tutto

Erano specializzate nel distruggere famiglie e portarsi via tutto. Ad Este, come racconta "Prima Padova", i carabinieri hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di due badanti di origini rumene: C.L.H., 44enne residente a Cinto Euganeo, titolare del bar "Eurobar" di Este, e C.V., 53enne romena in Italia senza fissa dimora e impiegata come badante.

Le due donne sono state fermate per i reati di circonvenzione d'incapace continuata, aggravata e in concorso, all'interno di un'indagine lunga e complessa che ha documentato l'illecita attività delle indagate tra marzo 2019 e novembre 2020.

Approfittano di due fratelli anziani per prendersi 114mila euro

Nello specifico, le due badanti di Este erano state assunte come assistenti domiciliari di due fratelli rispettivamente di 89 e 90 anni. Quest'ultime, dopo aver carpito la fiducia dei due anziani, approfittando delle minorate facoltà psicofisiche, si erano impossessate della cifra di 114mila euro tramite lasciti testamentali, immobiliari e deleghe per la gestione del patrimonio bancario.

Tale avvenimento non ha riguardato un caso isolato: con il medesimo modus operandi la 44enne C.H.L., tra il novembre 2020 e gennaio 2021, era riuscita ad attuare la stessa truffa nei confronti di un'anziana 77enne di Este per una cifra di 70mila euro.

Facevano credere alle anziane vittime di essere sole

Gli elementi probatori raccolti e analisi dettagliate dei conti correnti bancari, sia delle vittime, sia delle indagate, hanno consentito di riscontrare e raccogliere inconfutabili elementi di reità nei confronti delle due badanti nonché il modus operandi estremamente lesivo nei confronti delle fasce deboli, sopraffatte da astuzie e alto spessore criminale.

Il loro atteggiamento sempre amorevole e disponibile, in realtà, nascondeva dietro un fare approfittatore e con secondi fini. Le due badanti pur di raggiungere i loro scopi erano persino arrivate a carpire la totale fiducia delle loro anziane vittime, interponendosi nel rapporto con parenti e familiari. Altro aspetto del loro modus operandi consisteva nel portare le vittime a convincersi di essere sole, abbandonate e malvolute dai parenti, tanto da farli credere che solo loro potevano accudirle, inducendole a redigere scritti testamentali e/o procure a favore, redatti a mano.

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