Si torna a roma

Eletto, poi decaduto: leghista trevigiano torna deputato dopo una "odissea" di riconteggi

Si tratta di Bepi Paolin, 53 anni di Possagno, che subentra a Luca De Carlo, sindaco di Calalzo, eletto nelle file di Fratelli d'Italia.

Eletto, poi decaduto: leghista trevigiano torna deputato dopo una "odissea" di riconteggi
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Ennesimo ricalcolo dei voti: il leghista trevigiano, 53 anni, eletto deputato.

La beffa dopo la prima elezione

Il riconteggio dei voti toglie, il riconteggio dei voti dà. Se n’è avuta una riprova ieri, mercoledì 1 luglio 2020, con la paradossale vicenda dell’esponente leghista, Bepi Paolin, 53 anni di Possagno, entrato finalmente (dopo due anni e e mezzo di ritardo) alla Camera dei Deputati da parlamentare della 18esima legislatura dopo che, per effetto del ricorso di una candidata calabrese di Forza Italiana, all’indomani delle elezioni del 2018 aveva dovuto vivere la beffa di una proclamazione subito revocata. Neanche 4 giorni per godersi la nuova nomina e poi il responso: decaduto.

Subentra a De Carlo

Ora però la “rivincita”, arrivata proprio grazie a un ennesimo riconteggio del voto uninominale, che ha portato stavolta all’esclusione di Luca De Carlo, sindaco di Calalzo, che era stato eletto nelle file di Fratelli d’Italia. Ieri la giunta per le elezioni di Montecitorio ha confermato: via 14mila voti su scala nazionale al partito di Giorgia Meloni e, in base al ricalcolo del proporzionale e dei resti, ecco la proclamata decadenza dallo scranno di De Carlo a beneficio del primo dei non eletti della Circoscrizione Veneto 2 (che include Venezia, Treviso e Belluno): ovvero Paolin, entrato poi uscito e infine nuovamente dentro.

La Lega trevigiana fa il pieno

Ora manca solo il passaggio ufficiale in Aula, che dovrà ratificare quanto deciso dalla Giunta. Comprensibilmente cauto nelle dichiarazioni lo stesso Paolin, “scottato” dall’esperienza precedente. Di fatto così la Lega trevigiana vede eletti tutti i suoi 4 candidati proporzionali (Colmellere, Manzato, Fantuz, e Paolin), cui si aggiungono Coin e Bisa. Mentre al Senato ci sono Candura, Vallardi e Fregolent.

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