Situazione preoccupante

Mancano gli stagionali: Venezia è un centro di collocamento a cielo aperto

Il fenomeno visto da due prospettive diverse. Da un lato c'è chi dice che nessuno voglia più impegnarsi in lavori usuranti. Dall'altro lato, invece, si punta il dito sui salari offerti, troppo bassi...

Mancano gli stagionali: Venezia è un centro di collocamento a cielo aperto
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La partita della ripartenza si gioca sul campo del turismo. Ma Venezia, con 25mila lavoratori stagionali in meno rispetto alle esigenze, riuscirà a vincere il match?

Mancano 25mila stagionali

Cercasi cameriere, cuoco, lavapiatti. Una vetrina dopo l'altra, Venezia sembra diventata un po' un centro di collocamento a cielo aperto, una sorta di agenzia del lavoro avvolta dai canali. E invece quello che si vede sulle pareti degli esercizi commerciali è soltanto lo specchio di una soluzione decisamente preoccupante.

Venezia: la città-centro di collocamento a cielo aperto

All'appello, per una ripartenza davvero all'altezza di tale definizione, mancano circa 25mila lavoratori stagionali. Non si trovano proprio persone disposte a lavorare in determinati settori. E questo getta un'ombra, appunto, sulle ambizioni della Serenissima di rialzare la testa dopo due anni orribili a causa del Covid.

C'è chi preferisce il reddito di cittadinanza...

Per leggere questo fenomeno (sì, di fenomeno ormai si tratta) è necessario però analizzare due prospettive ben diverse. Come suggerisce il presidente della Camera di commercio di Venezia, ci sono dei motivi strutturali. Sono cambiate, per esempio, alcune normative e sono richiesti più mesi consecutivi di servizio per chiedere poi la cassa integrazione. E questo ha spinto molti stagionali a cercare lavoro in altri settori. E poi c'è il reddito di cittadinanza, altro elemento che secondo la Camera di commercio di Venezia demotiverebbe tante persone nella ricerca di un'occupazione.

I sindacati: "Salari troppo bassi"

La situazione è decisamente preoccupante. I turisti stanno tornando in città ma non c'è la forza lavoro per accoglierli. Ma di sicuro Venezia saprà trovare una risposta alla problematica. Criticità che affonda le sue radici nell'altro punto dolente della situazione: l'offerta lavorativa. Per il sindacato, infatti, è questo il motivo per cui non si trovano persone disposte a lavorare. Secondo Filcams Cgil l'offerta non è abbastanza appetibile.

Settore alberghiero in crisi...

Il problema però, a guardarlo bene, non riguarda solo gli stagionali. Nel settore alberghiero mancano dipendenti a causa della pandemia. Nel 2019 c'erano 8mila lavoratori diretti nelle strutture ricettive veneziane. Ma poi è arrivata l'acqua alta, e poi il Covid. E si è verificato un vero e proprio crollo. Si è perso il 30 per cento della forza lavoro, pari a circa 2500 persone.

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